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.:: (2008) - Monument Valley - Antelope Canyon

 
Giovedì 3 luglio - Monument Valley – Horseshoe Bend

Come al solito, lasciamo il motel, dopo colazione, molto presto e ci dirigiamo a sud percorrendo la 491 e poi ad est con la 160 lasciando il Colorado ed entrando per una decina di miglia nel New Messico fino all’ingresso  del Four Corners Monument. Si tratta del punto (l’unico negli Usa) in cui si toccano con i loro confini 4 stati (Arizona, UtaH, Colorado e New Messico).  Il luogo è gestito dal dipartimento dei parchi della Nazione Navajo (per cui l’annual pass non è valido).

Classica foto a cavallo dei 4 stati, un’occhiata al locale mercatino di prodotti artigianali e si torna indietro andando a prendere la 41, rientrando nell’Utah con la 262 e poi la 163 fino ad arrivare a Mexican Hut (mi sto ancora chiedendo come fa a stare su quella roccia).
Subito dopo ecco come d’incanto il Far West: ci ritroviamo a percorrere la strada dritta, vista tante volte in Tv e al cinema, con curva finale che ci porta alla Monument Valley.

Pagato l’ingresso ai Navajos (5 $ a persona, anche qui niente annual pass) ci ritroviamo davanti uno scenario veramente da mozzafiato, visto tra l’altro in molti film, ad iniziare dal mitico Ombre Rosse di John Ford.

Volevamo fare il giro della valle con le guide Navajo e sui loro fuoristrada, ma ci hanno chiesto 100 $ a testa, per cui abbiamo girato la valle con la nostra macchina. Percorriamo una strada sterrata anche se in alcune parti, specialmente la rampa finale, veramente dissestata, e con l’ausilio della mappa ricevuta all'ingresso ci vediamo tutti gli undici punti panoramici del percorso.

Peccato che non sia possibile uscire dal percorso e avvicinarsi ai Butte... ma i Navajo hanno stabilito così e rispettiamo la loro scelta. Quindi ci “accontentiamo” di goderci la vista dei vari John Ford Point, John Wayne Sign, dei Butte, delle famose 3 Sisters,...etc.. aspettandoci da un momento all’altro l’arrivo del 7° cavalleggeri! Antonello e Severino hanno fatto anche un giro a cavallo.
Il tutto, nonostante la valle si trovi a 1700 m sul livello del mare, con un caldo bestiale… ma ne vale la pena.

Nel primo pomeriggio lasciamo la Monument Valley e l’Utah rientrando in Arizona (riguadagnamo l’ora persa qualche giorno fa) e a Kayenta prendiamo la 160 e poi la 98 per raggiungere la città di Page dove pernotteremo.
Pochissimi kilometri prima di Page ci fermiamo a prenotare la visita per le 11.30 del giorno dopo all’Antelope Canyon.
Prendiamo alloggio al motel Super8 (prenotato da Moab, più che buono) a 100 $ a camera.
Subito dopo partiamo alla scoperta di un'altra bellezza assoluta anche se poco pubblicizzata: l'Horseshoe Bend.
Il posto si trova poco fuori Page e  non è neanche segnalato se non quando si arriva ad uno spiazzo adibito a parcheggio dal quale parte un sentiero in salita.

Parcheggiamo la macchina, prendiamo la scorta d’acqua (sono le 4.30 del pomeriggio ma fa un caldo terribile e il sole picchia da matti) e ci incamminiamo per questo trail da 1.25 miles sola andata.

Dopo la salita ci ritroviamo praticamente nel deserto. Fino all'ultimissimo momento non vediamo assolutamente nulla (gli altri cominciano ad essere scettici) ma io sapevo cosa avremmo trovato. All’improvviso il baratro e sotto una meravigliosa ansa del Colorado River con l'acqua di un azzurro mai visto, quasi irreale.

Rimaniamo estasiati dal panorama e sostiamo più di un’ora sporgendoci il più possibile e stando attenti a non precipitare giù (non ci sono parapetti) sfidandoci a chi fa le migliori foto (comunque non c’è nessuna foto che renda giustizia a questo posto… bisogna starci).
Rientriamo a Page dove passiamo la serata andando a vedere (dal di fuori) anche la diga.
Cena in un buon ristorante con un’ottima pizza e non solo.

Venerdì 4 luglio - Lake Powell – Antelope Canyon

Come al solito ci svegliamo presto, quindi, prima della visita ad Antelope Canyon, decidiamo di andare a vedere il Lake Pawell. Passata la diga troviamo un ingresso con i ranger, per cui scopriamo che il lago fa parte del Glen Canyon National Recreation Area e che si estende dall’Arizona all’Utah. L’Annual Pass ci permette di entrare e prendiamo la solita mappa. Il lago anche se artificiale non è niente male, ci sono diversi ormeggi abbastanza pieni (ecco perché in quasi tutte le case della zona oltre alle macchine c’erano motoscafi e moto d’acqua).

E’ possibile organizzare anche gite in barca (dicono sia molto bella quella fino al Natural Bridge) e anche farsi dei bei bagni.

Purtroppo il tempo è tiranno e dobbiamo tornare indietro. Arrivati a Page ci fanno deviare in quanto è in corso la sfilata celebrativa del 4 luglio. Ci fermiamo un attimo: alcune macchine di stato (polizia, vigili del fuoco) diversi trattori e tutti che tiravano caramelle ai bambini.
Arriviamo all’ingresso dell’Antelope Canyon (pagati 6 $ - praticamente per il parcheggio della macchhina) alle 11.35 e quindi non riusciamo a salire nei 6 sgangheratissimi pick up del tour (altri 20 $), per cui ci hanno fatto aspettare un quarto d’ora e ci sono venuti a prendere con un altro pick up (con il senno del poi è stato meglio così perché abbiamo potuto visitare il canyon con meno folla, a parte l’incrocio).
La nostra simpatica guida navajo nonché autista ci porta al canyon percorrendo a velocità sostenuta e direi quasi folle 4 miglia su di una strada (!) sterrata e piena di sabbia facendoci sobbalzare continuamente sui sedili di legno del pik up.

Ma va bene così perche lo spettacolo che si apre ai nostri occhi è di una bellezza sconcertante.
Si tratta di un canyon lungo circa 400 metri, alto tra i 40 metri e i 60 metri e largo in media da 2 a 3 metri, con pareti rosa-arancione levigatissime che evocano l'immagine di strane onde, attraverso le quali, con il sole a picco (ecco perché è meglio visitarlo a mezzogiorno), entrano fasci di luce che illuminano il fondo sabbioso.
La nostra guida continuamente non faceva altro che lanciare sabbia in alto per farci vedere i fasci di luce solare e indicarci i posti migliori per le foto, ma ogni angolo è buono da fotografare, una meta da non perdere assolutamente, soprattutto per gli amanti della fotografia.
Inoltre, visto che si attraversa a piedi, finalmente una visita e una camminata (un'ora circa) al fresco!

Insomma, motivi per venire a Page ce ne sono parecchi: si può passare alcuni giorni tra relax, gite sul lago ed escursioni nelle natura, senza dimenticarsi la centralità della sua ubicazione rispetto ai parchi dell'ovest.
L’unica cosa veramente brutta è che dovunque ci si trovi si vede la "bruttura" della centrale elettrica (Navajo Generating Station) sita poco fuori dall’abitato.
Poco prima delle 14.00 lasciamo Page direzione Grand Canyon.

 

 

 

 
 
 

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