Martedì 1 luglio
- Capitol Reef NP –
Moab |
Lasciato
il Bryce Canyon, prendiamo
di nuovo la 12 in direzione
est fino ad Escalante, poi
sempre sulla 12, puntiamo a
Nord attraversando la Dixie
National Forest fino a
Torrey. Questo pezzo di
strada è veramente bello,
sale e scende, a volte più
ripidamente, altre
dolcemente passando tra
piccoli canyon e sterminate
vedute di vallate di roccia
bianca e nella parte finale
una grande vallata con verdi
praterie e rigogliose
foreste.
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A Torrey lasciamo la 12
deviando verso est lungo la
24 ed entriamo nel Capitol
Reef NP (a torto non molto
pubblicizzato) e attraverso
la Scenic Drive assistiamo
ad uno scenario che passa da
formazioni rocciose di
colore rossastro, ad altre
rocce dal bianco al nero,
dal rosso al grigio con
punte di giallo e verde.
Ogni colore è poi associato
a forme completamente
diverse delle rocce.
Chiaramente ci fermiamo per
fare le foto ma come da
programma non ci perdiamo
tanto tempo in quanto
dobbiamo arrivare entro sera
a Moab.
Infatti proseguendo sulla 24
fino alla 70 e poi prendendo
la 191 direzione Sud
arriviamo a Moab poco dopo
le 6,30. Subito prima di
entrare nella cittadina, ci
fermiamo all’Arches NP ed
entriamo per avere un’idea
su cosa ci aspetta
l’indomani.
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Ci fermiamo al primo punto
panoramico dove rimaniamo
colpiti dalla vastità e
dalla bellezza del parco (ma
questo non è niente in
confronto a quello che
vedremo il giorno dopo).
Arrivati a Moab (3 Km dall’Arches
NP) troviamo alloggio al
locale Super8 (buonissimo,
90 $ a camera).
Cena in un ristorante vicino
e passeggiatina serale nella
cittadina, carina, piena di
motel e come al solito
sviluppata tutta lungo la
strada principale. Moab
offre tante opportunità di
fare sport (canoa, mountain
bike, trekking, peccato
essere di corsa!!!).
Mercoledì 2
luglio - Arches
NP – Mesa Verde |
Come al solito giù dal letto
presto e dopo una veloce
colazione, siamo già
guardando il fiume Colorado
alle porte di Moab. Subito
dopo entriamo nel parco.
Si tratta di uno dei parchi
più particolari, mille archi
naturali in pietra,
modellati dal vento e
dall’acqua nel corso del
tempo. E’ Meno affollato
degli altri più famosi
parchi, invece non ha nulla
da invidiare ad essi. Una
strada asfaltata,
comodamente percorribile in
auto, lo attraversa in tutta
la sua lunghezza. Noi la
percorriamo tutta fino alla
fine (Devils Garden).
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Lasciata la macchina,
percorriamo un sentiero di
circa 2 Km per arrivare al
Landscape Arch (veramente
bello con i suoi 90 metri di
ampiezza). E giù foto!
Il caldo comincia a farsi
sentire fortunatamente (così
come consigliato da tutte le
guide e da tanti cartelli in
loco) eravamo ben provvisti
di acqua. Non arriviamo al
Double Arch perché distante,
ma visitiamo sempre nelle
vicinanze il Navajo Arch, il
Pine Trree Arch e il Tunnel
Arch. Tornati alla macchina.
Ripercorriamo la strada
asfaltata in senso
contrario, ci fermiamo ad
ammirare il Sand Dune Arch e
al Furnace Viewpoint. Poi ci
dirigiamo verso il più
famoso arco che è anche il
simbolo dell’Utah, il
Delicate Arch (veramente
maestoso nella sua
collocazione).
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E’raggiungibile da un
sentiero di circa 4 Km (2
ore sotto il sole), ci
rinunciamo sia per il caldo
e sia per il tempo a
disposizione. Per cui ci
accontentiamo di ammirarlo a
partire dal Lowel Delicate
Arch Viewpoint e poi
percorrendo un sentiero in
salita fino all’Upper
Delicate Arch Viewpoint .
Passiamo poi al Double Arch,
al Turret Arch e alle
“Windows”. Poi ultima sosta
al Pietrified Dunes
Viewpoint.
Quasi al limite
dell’insolazione, lasciamo
il parco.
Ci rifocilliamo velocemente
con panini e birra fresca al
primo posto di ristoro e poi
subito partenza per la
prossima meraviglia.
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Nel programma originario
dovevamo stare 2 giorni a
Moab dedicando maggior tempo
all’Arches NP e visitando
velocemente anche
Canyonlands NP e il Dead
Horse Point che sono
vicinissimi. Ma avendo
deciso di andare anche a San
Diego accorciamo la
permanenza a Moab (tanto una
cosa simile al Dead Horse P.
lo vedremo a Page).
Quindi
lasciamo Moab alle 2 di
pomeriggio e riprendiamo la
191 direzione sud, a
Monticello deviamo sulla 491
direzione sud-est lasciando
l’Utah ed entrando nel
Colorado arrivando così al
Mesa Verde NP (l’altopiano
verdeggiante) che domina
tutto il sud-ovest del
Colorado da 600 metri
d'altezza.
Nel fare il programma non
sapevo molto di questo
parco, l’ho inserito nel
viaggio perché avevo visto
alcune foto, ma si è
dimostrato davvero
interessantissimo
riscontrando il parere
favorevolissimo di tutti
noi.
Il primo impatto è stato il
favoloso panorama che si è
aperto ai nostri occhi
arrivati in cima
all’altopiano, ma
l’attrattiva principale del
parco sono le abitazioni
Anasazi.
Si tratta di abitazioni
perfettamente conservate
risalenti a circa il 1200
d.c. dove una tribù nomade
di indiani Anasazi, per
l’appunto, visse per oltre
un secolo. Sono abitazioni
costruite nelle rocce delle
pareti del canyon,
accessibili solo tramite
scale scavate nella roccia o
a pioli in legno.
Le più importanti nonché più
belle sono Cliff Palace e
soprattutto Balcony House.
Purtroppo per poterle
visitare (si viene
accompagnati dai ranger)
bisogna prenotarsi di solito
nella mattina.
Visto l’orario, l’accesso
non era più possibile,
quindi ci accontentiamo di
ammirarle dall’alto
percorrendo in auto la Ruin
Road, una strada che corre
lungo il Rim del canyon con
numerosi punti panoramici.
Ce li siamo fatti tutti
quindi anche quelli del
Cliff Palace e della Balcony
House e con mio immenso
piacere (ricordatevi che
sono un collezionista di Tex
Willer) quello denominato
Navajo Canyon.
Usciti a malincuore dal
parco, vista l’ora tardi,
rinunciamo ad arrivare a
Durango (altri 60 Km) e
torniamo indietro fino a
Cortez (solo 10 Km) dove
troviamo alloggio al motel
Econo Lodges (buono), per 88
$ a camera. Cena al locale
Pizza Hant, poi gelato preso
da MD con comica finale in
quanto (come nei film tipo
Happy Days) siamo stati
serviti rimanendo in
macchina ed è stato
difficile farsi capire
tramite interfono.
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