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.:: (2008) - Grand Canyon - Phoenix

 
Venerdì 4 luglio - Grand Canyon

Nel tragitto, percorrendo la 89, facciamo una piccola sosta per mangiare dei panini , ci imbattiamo in una tempesta di sabbia (il tempo progressivamente comincia a peggiorare) e poi a Cameron deviamo verso ovest prendendo la 64 che ci porterà direttamente nel Grand Canyon (South Rim) entrando dalla Est Entrance Station. Passiamo il Deset View e il Navajo Point e ci fermiamo al Lipan Point (2243 m). Fa freddino e tira vento.

Percorriamo un largo sentiero in discesa fino al punto panoramico e ci imbattiamo per la prima volta nell’immensità…

All’inizio del sentiero ci sono un paio di bancarelle con prodotti tipici dei Navajo, ci fermiamo per un’occhiatina. Decidiamo di continuare dritto sulla strada (tra l’altro bella e panoramica) fino al Grand Canyon Village dove arriviamo alle 6 del pomeriggio. Speranzosi cerchiamo alloggio con l’intenzione di passare la sera nel Canyon. Niente da fare… tutto pieno.
Non ci scoraggiamo (!) e ci dirigiamo verso Tusayan, la prima cittadina appena dopo l’ingresso meridionale del parco. Anche qui tutto pieno, ma ci consigliano di dirigerci verso il motel Grand Canyon Inn (a circa 40 Km) che dovrebbe avere ancora camere libere. Non essendo possibile prenotare per telefono ci fidiamo del consiglio e ci precipitiamo verso il motel sperando nella nostra buona stella… altrimenti ci toccherà andare fino a Williams (quasi 100 KM).

Arriviamo alla reception e proprio le persone dinanzi a noi prendono l’ultima camera. Ahi!!! Però il ragazzo del motel ci dice che ci sono ancora camere disponibili in un vecchio motel, gestito sempre da loro, dall’altra parte della strada. Non è il plus ultra però a 52 $ a camera ci si può stare, anche perché dopo mezz’ora ecco che si accende il cartello "No Vacancy".
Quanti ne abbiamo visti andare fino a Williams!
Oramai buio mangiamo nel ristorante annesso al motel (ottima cena e ottime bistecche).
Piccola considerazione: è il 4 luglio, tre anni fa io e Antonietta, nella stessa ora, ci trovavamo a New York a goderci i fuochi d’artificio sull’Hudson...

Sabato 5 luglio - Grand Canyon – Phoenix  

Sveglia all’alba, ripartiamo, ci fermiamo a fare colazione a Tusayan e alle 7.30 siamo al Grand Canyon Village (5 o 6 lodge, diversi ristoranti, un distributore di benzina, una stazione ferroviaria e 3 linee degli autobus, insomma, una vera e propria città). Pioviggina leggermente e c’è poca gente.
Prendiamo la navetta rossa che percorre l’Hermits Rest Route(strada in salita che porta verso ovest) aperta, purtroppo, solo fino a Hopi Point. Spendiamo quasi tutta la mattinata girando a piedi ed in shuttle tra un view point e l'altro (Powell Point, Maricopa Point e Trailview Overlook) ammiriamo questa meraviglia della natura (da Hopi Point si vede anche il Colorado River).

Le viste sono veramente molto belle ma il canyon, purtroppo, rimane lontano e si riesce appena ad intuirne la grandezza e la maestosità... sembra perfino troppo vasto quasi dispersivo.
In più, non essendoci il sole, i colori non sono così stupefacenti come immaginavamo. Insomma c’è un po’ di delusione ma comunque resta l’emozione di esserci.
L’ideale sarebbe scendere in fondo, ma la “camminata” è impegnativa e tra l’altro gli americani sconsigliano di fare l’escursione in una sola giornata e noi non abbiamo tanto tempo a disposizione.

Altra soluzione sarebbe il giro in elicottero (tra l’altro si prende a Tusayan) ma Antonietta, così come gli altri, non se la sente… ieri sera ne è caduto uno.

Dopo l’Hermits Rest Route prendiamo la Village Route (shuttle blu) fino a Mather Point e qui addio a pace e tranquillità: affollatissimo,  con gli immancabili giapponesi (sempre in giacca e cravatta) impegnatissimi a fare miriadi di foto ciascuno e sempre nei punti migliori tanto che bisogna fare la fila e aspettare che se ne vadano per poter vedere qualcosa.

Prendiamo anche la Kaibab Trail Route (shuttle verde) fino allo South Kaibab Trailhead e allo Yaki Point.

Qui è decisamente più tranquillo e così possiamo goderci il panorama dall'ultimo punto panoramico prima di ripartire.
Lasciamo il Grand Canyon e sempre sulla 64, direzione Sud, raggiungiamo Williams.

Da lì percorriamo alcuni tratti della mitica Route 66 (la più famosa strada americana – anche se ormai in disuso – che collega Chicago a Los Angeles) fin dopo Flagstaff.
Decidiamo di spingerci circa 50 Km più a Est per raggiungere il Meteor Crater.

Poco prima di entrare (15 $ a testa) ricomincia a piovere.

La visita è stata una delusione, secondo me non vale assolutamente il biglietto d'ingresso.

Torniamo sui nostri passi, quindi a Flagstaff da dove prendiamo la 17 direzione sud fino a Phoenix, la capitale dell’Arizona, e come recita la targa automobilistica lo stato del Grand Canyon e dei “cactus”.  Ma dove sono questi cactus? Finalmente poco prima di Black Canyon City a circa 50 miglia da Phoenix eccoli!
Prima radi poi sempre più fitti e sempre più alti…
L’area in cui sorge Phoenix è conosciuta come la “Valle del Sole” e noi impariamo presto a capire il perché: fa un caldo boia con una umidità pazzesca.

La città non è un gran che: sette grattacieli (downtown) contornati da quartieri industriali ed immensi depositi, con alcuni quartieri residenziali eleganti come Scottsdale.

Arriviamo alle 19.30 e prendiamo alloggio al motel Super8 al limite della downtown (appena sufficiente) per 73 $ la camera. La stanza è bella e spaziosa, ma non funziona il frigo bar e purtroppo neanche la macchinetta del ghiaccio (ce ne lamentiamo alla reception e in tarda serata l’aggiustano).

Ci ritroviamo a passeggiare, ormai buio, per le vie del centro con un senso di appiccicaticcio addosso dovuto all’elevata umidità. Passiamo dinanzi la famosa università dell’Arizona e arriviamo (all’altezza del 5° strada… anche qui!) in un complesso con negozi attraenti, ristorantini per tutti i gusti (noi mangiamo in quello messicano), tutti immancabilmente con nebulizzatori di umidità… praticamente passeggiavamo sotto una leggera, piacevolissima e rinfrescante nuvola d’acqua. Poi tutti a nanna.

 

 

 

 
 
 

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