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.:: (2010) - Amman - Jerash

 

Domenica 18 luglio – Roma - Amman

Alle 13.00 siamo all’aeroporto di Fiumicino pronti a partire con il volo di linea della Royal Jordanian RJ 102 che decolla in orario alle 15.00. Dopo circa 3 ore e mezzo di volo (alle 19.30 ora locale) arriviamo ad Amman e scopriamo che siamo in 5 (noi, Daniela, Valeria e Cristiano tutti di Roma) diretti allo stesso albergo: Hotel Cham Palace (sufficiente). Cena e appuntamento all’indomani per iniziare il tour della Giordania.

Lunedì 19 luglio Amman – Jerash – Ajloun

Ore 8.00, facciamo conoscenza con la nostra guida “Giuseppe” e con gli altri componenti del gruppo: Sabina e William (in viaggio di nozze) da Monza e Angela, Nicoletta, Sara e Francesca da Udine. Siamo in 11.

Lasciamo Amman e ci dirigiamo verso Nord e arriviamo nell’antica città di Gerosa, oggi Jerash in arabo جرش, soprannominata la "Pompei d'Oriente". Jerash è considerato il sito romano più importante della Giordania, grazie ai numerosi reperti perfettamente conservati.

Iniziamo la visita sotto un caldissimo sole dal monumentale Arco di Adriano e subito, sulla sinistra, entriamo nell’ippodromo (vi ricordate la corsa delle bighe Ben Hur?).

Poi dopo un viale entriamo dalla porta sud della città e arriviamo nella magnifica “Piazza Ovale” circondata da colonne del I secolo in stile ionico dove la nostra guida da sfoggio della sua sapienza.

A sinistra della Piazza Ovale ammiriamo il Tempio di Zeus mentre davanti parte il “Cardo Massimo”  (bellissimo) la direttrice nor-sud della città.

Il pavimento originale reca ancora i segni dei carri e lungo la strada si notano alcune colonne più alte delle altre che stanno ad indicare la presenza di monumenti importanti.

Passeggiando lungo il Cardo visitiamo questi monumenti (tra cui chiese cristiane e bizantine, botteghe e centri di commercio), attraversiamo il Tetraplio Sud  (II secolo d.c.)  all’incrocio tra il Cardo e il Decumano (la strada in direzione est ovest), fino ad arrivare al Tetraplio Nord.

Torniamo indietro salendo fino al Teatro Nord (piccolo ma bello) poi il Tempio di Artemide e riscendendo fino al Teatro Sud molto ben conservato e ristrutturato. Qui ci accolgono due vecchi soldati giordani che suonano allegre marcette con la cornamusa per il piacere dei turisti (e sperando nelle loro mance).

Finita la visita del sito torniamo sul nostro minibus (non prima che Antonietta comperi la sua prima bottiglietta di sabbia) per proseguire sempre in direzione nord per raggiungere la cittadina di Ajloun, in Arabo عجل.

Principale attrazione della cittadina è il castello arabo di Qalʿat ʿAjlūn (che raggiungiamo con un piccolo bus locale preso dalla stazione di sosta dei bus turistici) considerato uno dei maggiori esempi di architettura militare araba.

Il Forte dominava buona parte della valle del Giordano controllando in questo modo le vie di comunicazione e di commercio fra Giordania e Siria. Bello il panorama dalla sua sommità.

Lasciata la fortezza torniamo verso sud, sosta per il pranzo e nel pomeriggio, raggiunta Amman iniziamo la visita della Cittadella.

Le rovine dell’antica Philadelphia (vecchio nome di Amman) si trovano su di una collina da dove si domina gran parte della città, un bel panorama a 360 gradi sulle sue innumerevoli case addossate l'una all'altra tra cui spicca una bella moschea bianca e nera che porta il nome di Abu Darwish.

Si vede anche il pennone più alto del mondo (126 m) con una bandierona della Giordania.

L’intero sito è sede di scavi archeologici con resti romani, bizantini ed islamici.

Quindi visitiamo il muro di cinta che circonda la terrazza inferiore, il Tempio di Ercole (166 d.c.), i resti della chiesa bizantina (VI e VII secolo), le rovine del Palazzo Ommayade (720 d.c.) e il Museo Archeologico Nazionale dove sono conservati alcuni esempi dei Rotoli del Mar Morto.

Dall’alto, nel cuore della Downtown si vede anche il grande teatro romano scavato nella collina che raggiungiamo subito dopo aver lasciato al Cittadella. E’ veramente bello e maestoso.

Piccolo ma interessante è invece il museo del folklore adiacente il teatro che espone abiti beduini, maschere, mobili intarsiati di madreperla e splendidi mosaici.

Intorno al teatro e quindi nella città vecchia c’è un po’ di movimento e alcune botteghe all’aperto ma a differenza di altre grandi città islamiche qui ad Amman non ci sono suk affollati, ne tantomeno moschee da visitare a parte la moderna moschea di re Abdullah, per cui, oramai sera, rientriamo in albergo.

Martedì 20 luglio Castelli del deserto...

Ore 8.30, si parte. Questa volta direzione est, attraversando una delle tre regioni desertiche della Giordania,  verso l’Iraq.

Dopo circa 1 ora e mezzo di viaggio arriviamo alla nostra prima tappa un edificio a pianta quadrata del primo periodo islamico che si erge dalla sabbia con imponenza e bellezza: il castello di Qasr Kharana che altro non è che un caravanserraglio in pieno deserto costruito tra il 710 e il 714 d.C..

Infatti, come ci dice il nostro buon Joseph, le feritoie sono finte appunto per far pensare dall’esterno che si trattava di una fortezza e non di un “albergo” per le carovane dei commercianti che facevano scambi tra l’Oriente ed il Mediterraneo.

Il “castello” ha forma quadrata (35 metri per lato) con un cortile interno che dà accesso alle camere ed è su due piani.

Ci rimettiamo in viaggio fino ad arrivare, dopo 40 minuti, al castello di Qasr al-Azraq, noto perché, durante la Prima guerra mondiale, Lawrence d'Arabia lo usò come base militare durante la Rivolta Araba contro i Turchi.

Si tratta di un forte, di origine romana (III sec. d.c.), in pietra nera basaltica, che ha subito modifiche in era mammalucca (1236 d.c.) come attesta l’iscrizione all’ingresso ed utilizzato anche da Omayyadi e Bizantini. Interessante è la porta d’ingresso formata da due pesanti lastre di basalto che tutt’oggi si aprono e chiudono senza il minimo sforzo.

Visitiamo la fortezza “arrampicandoci” sui resti rimasti all’interno del grande cortile che comprende solide stanze (tra cui quella di Lawrence d'Arabia), scuderie, magazzini e anche una piccola e semplice moschea.

Poi tornando verso ovest ci fermiamo per visitare il Qusayr Amra, ovvero il piccolo castello rosso. Si tratta di un armonioso edificio in pietra eretto all'inizio dell'VIII secolo dal califfo omayyade al-Walīd I. Il palazzo, che serviva per la caccia e per trascorrere tempi di svago, si compone di una sala delle udienze con volta a botte e pareti e soffitto completamente affrescati e da un bagno turco con soffitto a cupola. All’esterno un pozzo piuttosto profondo per la raccolta dell’acqua.

Gli affreschi sono molto particolari con rappresentazioni di ballerine, di donne mezze nude, di scene di caccia e mestieri. E per questi che il Qusayr Amra è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale.

Finita la visita gustiamo un ottimo the in una tenda beduina.
Riprendiamo il viaggio per arrivare alle porte di Amman dove il gruppo si separa e, mentre 6 tornano in città, noi, Daniela, Valeria e Cristiano proseguiamo destinazione Mar Morto.

 

 

 

 
 
 

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