Domenica 18
luglio – Roma -
Amman |
Alle 13.00 siamo
all’aeroporto di Fiumicino
pronti a partire con il volo
di linea della Royal
Jordanian RJ 102 che decolla
in orario alle 15.00. Dopo
circa 3 ore e mezzo di volo
(alle 19.30 ora locale)
arriviamo ad Amman e
scopriamo che siamo in 5
(noi, Daniela, Valeria e
Cristiano tutti di Roma)
diretti allo stesso albergo:
Hotel Cham Palace
(sufficiente). Cena e
appuntamento all’indomani
per iniziare il tour della
Giordania.
Lunedì 19 luglio
–
Amman – Jerash –
Ajloun |
Ore 8.00, facciamo
conoscenza con la nostra
guida “Giuseppe” e con gli
altri componenti del gruppo:
Sabina e William (in viaggio
di nozze) da Monza e Angela,
Nicoletta, Sara e Francesca
da Udine. Siamo in 11.
Lasciamo Amman e ci
dirigiamo verso Nord e
arriviamo nell’antica città
di Gerosa, oggi Jerash in
arabo
جرش,
soprannominata la "Pompei
d'Oriente". Jerash è
considerato il sito romano
più importante della
Giordania, grazie ai
numerosi reperti
perfettamente conservati.
Iniziamo la visita sotto un
caldissimo sole dal
monumentale Arco di Adriano
e subito, sulla sinistra,
entriamo nell’ippodromo (vi
ricordate la corsa delle
bighe Ben Hur?).
Poi dopo un
viale entriamo dalla porta
sud della città e arriviamo
nella magnifica “Piazza
Ovale” circondata da colonne
del I secolo in stile ionico
dove la nostra guida da
sfoggio della sua sapienza.
A sinistra della Piazza
Ovale ammiriamo il Tempio di
Zeus mentre davanti parte il
“Cardo Massimo”
(bellissimo) la direttrice nor-sud della città.
Il
pavimento originale reca
ancora i segni dei carri e
lungo la strada si notano
alcune colonne più alte
delle altre che stanno ad
indicare la presenza di
monumenti importanti.
Passeggiando lungo il Cardo
visitiamo questi monumenti
(tra cui chiese cristiane e
bizantine, botteghe e centri
di commercio),
attraversiamo il Tetraplio
Sud (II secolo d.c.)
all’incrocio tra il Cardo e
il Decumano (la strada in
direzione est ovest), fino
ad arrivare al Tetraplio
Nord.
Torniamo indietro
salendo fino al Teatro Nord
(piccolo ma bello) poi il Tempio di
Artemide e riscendendo fino
al Teatro Sud molto ben
conservato e ristrutturato. Qui ci accolgono due vecchi
soldati giordani che suonano
allegre marcette con la
cornamusa per il piacere dei
turisti (e sperando nelle
loro mance).
Finita la visita del sito
torniamo sul nostro minibus
(non prima che Antonietta
comperi la sua prima
bottiglietta di sabbia) per
proseguire sempre in
direzione nord per
raggiungere la cittadina di
Ajloun, in Arabo
عجل.
Principale attrazione della
cittadina è il castello
arabo di Qalʿat
ʿAjlūn (che
raggiungiamo con un piccolo
bus locale preso dalla
stazione di sosta dei bus
turistici) considerato uno
dei maggiori esempi di
architettura militare araba.
Il Forte dominava buona
parte della valle del
Giordano controllando in
questo modo le vie di
comunicazione e di commercio
fra Giordania e Siria. Bello
il panorama dalla sua
sommità.
Lasciata la fortezza
torniamo verso sud, sosta
per il pranzo e nel
pomeriggio, raggiunta Amman
iniziamo la visita della
Cittadella.
Le rovine dell’antica
Philadelphia (vecchio nome
di Amman) si trovano su di
una collina da dove si
domina gran parte della
città, un bel panorama a 360
gradi sulle sue innumerevoli
case addossate l'una
all'altra tra cui spicca una
bella moschea bianca e nera
che porta il nome di Abu
Darwish.
Si vede anche il pennone più
alto del mondo (126 m) con
una bandierona della
Giordania.
L’intero sito è sede di
scavi archeologici con resti
romani, bizantini ed
islamici.
Quindi visitiamo il muro di
cinta che circonda la
terrazza inferiore, il
Tempio di Ercole (166 d.c.),
i resti della chiesa
bizantina (VI e VII secolo),
le rovine del Palazzo
Ommayade (720 d.c.) e il
Museo Archeologico Nazionale
dove sono conservati alcuni
esempi dei Rotoli del Mar
Morto.
Dall’alto, nel cuore della
Downtown si vede anche il
grande teatro romano scavato
nella collina che
raggiungiamo subito dopo
aver lasciato al Cittadella.
E’ veramente bello e
maestoso.
Piccolo ma interessante è
invece il museo del folklore
adiacente il teatro che
espone abiti beduini,
maschere, mobili intarsiati
di madreperla e splendidi
mosaici.
Intorno al teatro e quindi
nella città vecchia c’è un
po’ di movimento e alcune
botteghe all’aperto ma a
differenza di altre grandi
città islamiche qui ad Amman
non ci sono suk affollati,
ne tantomeno moschee da
visitare a parte la moderna
moschea di re Abdullah, per
cui, oramai sera, rientriamo
in albergo.
Martedì 20 luglio
–
Castelli del
deserto... |
Ore 8.30, si parte. Questa
volta direzione est,
attraversando una delle tre
regioni desertiche della
Giordania, verso l’Iraq.
Dopo circa 1 ora e mezzo di
viaggio arriviamo alla
nostra prima tappa un
edificio a pianta quadrata
del primo periodo islamico
che si erge dalla sabbia con
imponenza e bellezza: il
castello di Qasr Kharana che
altro non è che un
caravanserraglio in pieno
deserto costruito tra il 710
e il 714 d.C..
Infatti, come ci dice il
nostro buon Joseph, le
feritoie sono finte appunto
per far pensare dall’esterno
che si trattava di una
fortezza e non di un
“albergo” per le carovane
dei commercianti che
facevano scambi tra
l’Oriente ed il
Mediterraneo.
Il “castello” ha forma
quadrata (35 metri per lato)
con un cortile interno che
dà accesso alle camere ed è
su due piani.
Ci rimettiamo in viaggio
fino ad arrivare, dopo 40
minuti, al castello di Qasr
al-Azraq, noto perché,
durante la Prima guerra
mondiale,
Lawrence d'Arabia lo usò
come base militare durante
la Rivolta Araba contro i
Turchi.
Si tratta di un forte, di
origine romana (III sec.
d.c.), in pietra nera
basaltica, che ha subito
modifiche in era mammalucca
(1236 d.c.) come attesta
l’iscrizione all’ingresso ed
utilizzato anche da Omayyadi
e Bizantini.
Interessante è la porta
d’ingresso formata da due
pesanti lastre di basalto
che tutt’oggi si aprono e
chiudono senza il minimo
sforzo.
Visitiamo la fortezza
“arrampicandoci” sui resti
rimasti all’interno del
grande cortile che comprende
solide stanze (tra cui
quella di Lawrence
d'Arabia), scuderie,
magazzini e anche una
piccola e semplice moschea.
Poi tornando verso ovest ci
fermiamo per visitare il
Qusayr Amra, ovvero il
piccolo castello rosso. Si
tratta di un armonioso
edificio in pietra eretto
all'inizio dell'VIII secolo
dal califfo omayyade
al-Walīd I. Il palazzo, che
serviva per la caccia e per
trascorrere tempi di svago,
si compone di una sala delle
udienze con volta a botte e
pareti e soffitto
completamente affrescati e
da un bagno turco con
soffitto a cupola.
All’esterno un pozzo
piuttosto profondo per la
raccolta dell’acqua.
Gli affreschi sono molto
particolari con
rappresentazioni di
ballerine, di donne mezze nude,
di scene di caccia e mestieri.
E per questi che il Qusayr
Amra è stato dichiarato
dall’UNESCO patrimonio
mondiale.
Finita la visita gustiamo un
ottimo the in una tenda
beduina.
Riprendiamo il viaggio per
arrivare alle porte di Amman
dove il gruppo si separa e,
mentre 6 tornano in città,
noi, Daniela, Valeria e
Cristiano proseguiamo
destinazione Mar Morto.
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