Mercoledì 29 giugno
– Niagara Falls -
Washington |
Alle 8.00 partiamo da
Niagara Falls, ripercorriamo
l’autostrada 90 verso ovest
e poi la 81 a sud,
sorpassiamo la deviazione
per l’80 che porta a New
York e ci dirigiamo verso
Washington attraversando lo
stato della Pennsylvania (il
viaggio è lungo ma almeno
vediamo questa grande
terra).
Facciamo sosta per visitare
un tipico supermercato
americano (c’è veramente di
tutto…). Vediamo le
americane fare la spesa e
comprare quasi tutte cibo
precotto? E’ proprio vero...
gli americani non cucinano!
Nel primo pomeriggio
arriviamo nei territori
occupati dagli “Amish”
(comunità di origine
tedesca, molto religiosa e
che rifiuta la tecnologia e
tutto ciò che è moderno e
che non derivi dalla fatica
fisica dell’uomo o degli
animali).
Ci fermiamo ad osservare
alcuni di loro che aravano
un campo (dubbio amletico…
si sono alzati da sotto un
albero e si sono messi a
lavorare appena ci hanno
visti… attrazione per
turisti?). Comunque giriamo
con l’autobus per le
stradine di campagna
osservando le loro
abitazioni, i loro carretti
e anche alcuni bambini in
abiti tradizionali.
Sinceramente niente di che.
Proseguiamo il viaggio
attraversando Gettysburg
(famosa per la guerra di
indipendenza).
Attraversiamo
il piccolo stato del
Maryland sotto un temporale
epocale e al tramonto
entriamo a Washington da
Georgetown (il quartiere
residenziale di Washington),
il nostro albergo si trova
lì.
Eureka... la valigia…, in
condizioni pietose sì..., ma
è lì davanti a noi. La sera,
usciamo in giro per il
quartiere (che goduria poter
scegliere cosa mettersi…
finalmente!).
Giovedì 30 giugno
– Washington |
La
mattina iniziamo la visita
della capitale al di là del
fiume Potomac dal cimitero
nazionale di Arlington,
(200.000 lapidi tutte
bianche in una collina
immersa nel verde di uno
splendido bosco con strade e
sentieri tenuti benissimo –
possono essere sepolti lì
solo coloro che abbiano
servito la patria per almeno
20 anni e le loro mogli a
patto che non si
risposino).
Vediamo la tomba di Jhon
Kennedy e di sua moglie
Jacklin (l’unica ad avere la
dispensa per essere sepolta
ad Arlington in quanto
risposata) e quella di Bob
Kennedy.
Riattraversiamo il Potomac e
ci troviamo ad ammirare il
famoso “the mall” (il
lunghissimo giardino che
unisce i monumenti
principali di Washington)
con i suoi “memorial”.
Iniziamo dal “Memorial
Lincol” con la sua
celeberrima statua di
granito (veramente grande)
del presidente degli Stati
Uniti più amato dagli
americani.
Avanti e a destra del
memorial c’è il monumento
dedicato alla guerra di
Korea (con statue di soldati
- rapporto 1 a 1,2 – che
sembrano escano da un bosco,
questo quanto le piante
cresceranno ancora).
A sinistra invece c’è il
monumento dedicato ai caduti
del Vietnam, due muri di
marmo nero levigato che si
uniscono a V (progettata da
Maya Ying Lin, ventunenne
studentessa di architettura
all'Università di Yale, la
cui proposta vinse un
concorso nazionale) che
portano incisi i nomi di
58.202 veterani morti o
scomparsi durante la guerra
del Vietnam.
I nomi sono in
ordine cronologico secondo
la data della morte o
scomparsa, ma sono
disponibili anche elenchi
alfabetici, molto toccante
(abbiamo visto alcuni
americani portare i fiori ai
loro cari).
Andando avanti si trova il
“Reflecting Pool, un lungo e
basso laghetto rettangolare
(ricordate Forrest Gump?)
con grandi alberi e
scoiattoli, anatre e oche.
Alla fine del Pool e quindi
al centro del “mall”
ammiriamo il Washington
Monument, il bianco obelisco
alto 166 metri.
Poi giriamo verso nord ed
arriviamo alla White House
residenza dei presidenti
degli Stati Uniti, che non
abbiamo potuto visitare
all’interno in quanto ci
sono dei giorni prefissati
ed su prenotazione. Subito
dopo percorrendo la parte
alta del “mall” raggiungiamo
l’US Capitol (il
Campidoglio) con la sua
grande cupola bianca…
maestoso.
A questo punto la fame si fa
sentire, per cui entriamo
nel “Air and Space Museum”
(tra l’altro gratuito come
molti altri) dedicato
all’aeronautica e allo
spazio (interessante - c’è
anche l’Apollo 13
originale), e all’interno
del quale consumiamo il
nostro pranzo da Mc Donald.
Visitiamo anche il museo
della Botanica (buono) e
quello dedicato agli indiani
d’America (per me
deludente).
Poi ripercorriamo di nuovi
il “mall” e raggiungiamo la
Pennsylvania Av (la strada
più chic di Washington) dove
tra l’altro c’è il Federal
Bureau of Investigation,
peccato che non abbiamo
visto i famosi laboratori
dove si svolgono i test per
il DNA). Oramai stanchissimi
prendiamo la metropolitana
(efficientissima) e
raggiungiamo il nostro
albergo.
A sera dopo cena (ristorante
messicano), riprendiamo la
metro e raggiungiamo di
nuovo il centro con visita
notturna alla Casa Bianca e
al Memorial della seconda
guerra mondiale con le sue
fontane. Girovaghiamo per il
centro e a tardissima sera
rientriamo in albergo.
Venerdì 1 luglio
– Washington –
Philadelphia – New
York |
Lasciamo Washington DC e
prendiamo l'autostrada,
direzione nord,
ripercorriamo il Maryland
passando per Baltimora e
raggiungiamo Philadelphia.
Visitiamo la parte vecchia
della città (Independence
National Historic Park) dove
tra l’altro assistiamo alla
commemorazione della guerra
dell’Indipendenza con
personaggi in costume
d’epoca, vediamo tra l’altro
la Liberty ball, l’Indipendence
Hall e la Congress
Hall. Pranziamo con due hot-dog a testa presi
dinanzi alla vecchia Borsa
(1$ l’uno, magnifico).
Poi passeggiamo per le vie
del centro facendo tra
l’altro shopping e visitando
la City Hall ed il ed il
famoso grattacielo simbolo
della città (simile al
Chrystler Building di New
York).
Nel pomeriggio riprendiamo
il viaggio e verso le 19.00
arriviamo a New
York. Raggiungiamo il nostro
albergo (questa volta si
trova sulla 42 st angolo 3
Av vicino il palazzo
dell’ONU.
Dopo esserci rinfrescati ci
rituffiamo nella “grande
mela” fino a tarda sera.
|