Giovedì 2
luglio –
Kusadasi - Efeso |
Giornata più rilassante,
dedicata alla visita della
città di Efeso.
Efeso era un'importante e
ricca metropoli dell’Asia
Minore quando Atene era
ancora politicamente poco
influente e Roma neppure
fondata.
Le sue grandi fortune furono
il porto commerciale (oggi
il mare dista alcuni
kilometri) e il culto di
Artemide.
Quella che visiteremo è la
terza città di Efeso, in
quanto ce n'erano altre due,
precedenti, che sono state
sepolte per costruire le
nuove (Çağla, la nostra
guida, è veramente un pozzo
di scienza).
Per cui, con calma, si fa
colazione e alle 9.30 siamo
dinanzi l’ingresso del sito
archeologico.
Peccato, però, che ci sia
tantissima gente, a Kusadasi
fanno tappa le crociere sul
Mediterraneo, per cui
tantissimi croceristi divisi
in più gruppi hanno
prenotato l’escursione ad
Efeso. Quasi quasi
rimpiangiamo la solitudine
di Aphrodisias.
Comunque ci facciamo
coraggio (e largo tra la
gente) ed iniziamo la visita
dall’ingresso superiore
(così, visto il caldo,
andiamo in discesa) e quindi
dalla Porta di Magnesia da
dove inizia la via sacra.
Si inizia dall'agorà statale
(centro politico della
città), il pritaneo
(l’antico municipio), il
tempio di Domiziano, l’odeon
(il teatro piccolo capace di
contenere 1.400 persone dove
si riuniva il consiglio
cittadino).
Scendiamo poi lungo la “via
dei Cureti”, ammirando in
ordine la fontana di Traiano
(risalente all'inizio del II
secolo d.c. la cui altezza
originaria era di 12 metri,
anche se adesso resta ben
poca cosa), il tempio di
Adriano (con vari
bassorilievi raffiguranti la
caccia al cinghiale, la
lotta delle amazzoni e
altro), il monumento di
Memmio, le terme di
Scolastica, le latrine e la
casa di tolleranza (parti
integranti delle terme).
Al termine della via dei
Cureti, quasi come sfondo
scenografico, sorge la
famosissima Biblioteca di
Celso. Una meraviglia che da
sola vale la visita.
Quasi intatta nelle sue
strutture, è l'edificio più
imponente.
E’ a due piani e la facciata
è dotata di colonne
intarsiate con iscrizioni in
greco e romano. Fu fatta
costruire in memoria di
Celso Polemaenus.
Era dotata di 12.000 rotoli
di papiro, distrutti
purtroppo durante
l'invasione dei Goti.
All'interno ci sono quattro
copie di statue di donna che
rappresentano le virtù, gli
originali sono a Vienna
(ancora grazie Çağla).
Da un foro si vede il
sarcofago di Celso nella sua
cripta.
Rimaniamo diverso tempo ad
ammirare (e fotografare)
questa meraviglia, poi
percorriamo la “via
marmorea”, fronteggiata dal
tempio di Serapide e
dall’agorà commerciale fino
ad arrivare al monumentale
Teatro grande con 24 mila
posti ed una scena a suo
tempo alta 18 metri.
E' veramente impressionante
oltre che ben conservato.
Ci avviamo verso il
parcheggio e ci accorgiamo
che è stato allestito uno
spettacolo in costume sugli
antichi romani a beneficio
dei croceristi. Ci
soffermiamo un po’ e poi
lasciamo il sito
archeologico.
Subito dopo ci dirigiamo al
vicino Bulbul Dag (Colle
dell'usignolo) sul cui
pendio occidentale sorge una
modesta e semplice casa in
mattoni, la “Casa della
Madre Maria” che i turchi
chiamano Meryem Ana Evi,
dove una tradizione vuole
che abbia vissuto gli ultimi
anni della sua vita la madre
di Gesù assistita
dall'apostolo Giovanni.
Attualmente è un santuario,
meta di pellegrini sia
cristiani che musulmani,
provenienti da tutto il
mondo.
Tant’è vero che appena
arrivati abbiamo sentito
ufficiare un rito religioso
in lingua italiana (l’opera
pellegrinaggio di Roma era
lì).
All’interno della casa, due
vani identificati come il
soggiorno e la camera da
letto della Vergine, c’è un
piccolo altarino (nella
prima) e verso l’uscita si
notano i doni portati da
Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI.
Terminata la visita ci
rechiamo a pranzo in un
ristorante in mezzo alla
montagna (rustico ma carino)
dove, all’aperto,,
finalmente, dopo tanta
carne, abbiamo mangiato
pesce (anche se erano trote)
e come frutta finalmente
ciliege.
Rientriamo in Hotel verso le
15.00 e alle 16.00 siamo già
in giro per Kusadasi.
Passeggiamo per il lungomare
fino al porto (grande nave
da crociera attraccata), poi
raggiungiamo l’isoletta alla
punta del promontorio,
l'isola degli uccelli (dove
ci riposiamo sorseggiando
una birra e ammirando il
panorama della città).
Passiamo tutto il pomeriggio
a zonzo e a fare shopping,
poi rientro in hotel, tuffo
in piscina e cena con torta
per festeggiare il
compleanno di Doriana.
Dopo cena di nuovo in giro
per la città fino a notte.
Venerdì 3 luglio
– Pergamo – Troia –
Canakkale |
Altra giornata lunga e
impegnativa per cui di nuovo
sveglia alle 6.00 e, dopo la
prima colazione, partenza
alle 7.00. Dirigendoci verso
nord passiamo Izmir (non ci
fermiamo… peccato) e alle
10.30 circa raggiungiamo
l’acropoli di Pergamo sulla
collina sovrastante la città
moderna, un altro dei
bellissimi siti archeologici
turchi.
Appena entrati, notiamo
sulla sinistra le tombe
monumentali erette nel corso
del periodo ellenistico e a
fianco dei negozi. Çağla ci
porta subito ad ammirare
l’anfiteatro, uno dei più
ripidi del mondo che si
affaccia sulla vallata,
costruito nel III secolo con
una capacità di 10.000
spettatori (splendido).
Dopo averci spiegato le
meraviglie che avremmo
ammirato nell’acropoli, ci
lascia liberi nella nostra
visita.
Passando per la piazza
notiamo ciò che resta del
tempio di Atena, costruito
durante il tempo di Eumene
II e la famosa Biblioteca di
Pergamo.
All'interno l'Acropoli ci
sono case, caserme militari
e arsenali. Bello il Tempio
di Traiano, un edificio in
marmo che è stato restaurato
da archeologi tedeschi.
Altri edifici affascinanti
sono il tempio di Dionisio,
l'altare monumentale di Zeus
(l'originale è esposto
presso il Museo di Pergamo a
Berlino),e il santuario di
Demetrio.
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Scendiamo dall’Acropoli e
dopo aver sorpassato un
insediamento militare,
visitiamo l’Asklepion
(l'antico complesso medico
cioè un ospedale), costruito
nel nome di Esculapio, dio
della medicina e della
sanità nel IV secolo avanti
Cristo.
Sotto un sole sempre più
cocente, Çağla ci porta a
visitare il piccolo teatro
con una capienza di 3500
persone, le stanze dove i
pazienti venivano guariti
con la musica e dal suono
dell'acqua, il tempio di
Eusculapio e la biblioteca.
Tra le curiosità che Çağla
ci racconta mi ha colpito il
fatto che i sogni dei
pazienti venivano analizzati
da loro medici-sacerdoti, a
scopo terapeutico, e tutto
ciò avveniva 2.000 anni
prima dalla nascita di
Sigmund Freud.
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Lasciamo i siti archeologici
e dopo la sosta al
ristorante per il pranzo,
risaliamo la costa Egea (tra
l’altro da un promontorio
vediamo l’isola greca di
Lesbo). Da notare che tutte
le case, perfino le più
umili hanno sul tetto oltre
alla consueta antenna
satellitare anche i pannelli
solari… ma proprio tutte
indistintamente.
Alle 5.00 del pomeriggio
arriviamo alle rovine di
Troia, la leggendaria città
di Omero. Grande delusione,
sarà che scopriamo che di
città di Troia ce ne sono 9,
tutte costruite una
sull’altra (quella descritta
da Omero doveva essere la
quarta) ma praticamente non
c’è rimasto quasi
niente, (solo un po’ di mura
e qualche altro reperto, e
un simbolico cavallo di
legno (ad escusivo uso dei
turisti).
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Lasciamo il sito e
riprendiamo il viaggio
fermandoci per la notte a
circa 50 km da Canakkale
(proprio all’inizio dello
stretto dei Dardanelli)
presso l’hotel ______
(sufficiente). Subito una
bella nuotata in piscina e
poi cena all’aperto accanto
alla spiaggia da dove ci
godiamo uno stupendo
tramonto sullo stretto con
tanto di passaggio di una
grande nave.
Sabato 4 luglio
– Canakkale –
Istanbul |
Partenza per Istanbul.
Raggiungiamo Canakkale da
dove ci imbarchiamo sul
traghetto per effettuare il
passaggio dello stretto dei
Dardanelli. Pranziamo alle
11.00 (!) e arriviamo a
Istanbul alle 15.00.
Il
gruppo si scioglie, ci
salutiamo tutti e
ringraziamo la bravissima Çağla. Siamo stati
benissimo!
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