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.:: (1990) - Hong Kong

 
Venerdì 14 dicembre – Hong Kong

Nel tardo pomeriggio arriviamo a Honk Kong. La fase dell’atterraggio ci colpisce… voliamo tra i grattacieli, riusciamo a vedere anche all’interno delle finestre, vediamo un campo di calcio in cui è in corso una partita e poi all’atterraggio siamo circondati dall’acqua. Ritirati i bagagli raggiungiamo il nostro albergo, che si trova a Causeway Bay sull’isola di Hong Kong, con l’autista che ci attendeva. Arrivati in albergo dico ad Antonietta che con la macchina avevamo percorso la distanza tra l’aeroporto e il nostro alloggio viaggiando sotto il livello del mare… rimane impressionata. Infatti tra Kowloon e Hong Kong Island (che con i Nuovi Territori compongono il protettorato di Hong Kong sotto l’influenza Inglese almeno fino al 1997) sotto il mare passa la superstrada e la metropolitana. Subito dopo una veloce doccia partiamo alla scoperta della città (Victoria) ormai al tramonto: ci appare subito frenetica, piena di luci e la cosa che ci colpisce più di tutto è che le strade sono piene principalmente di giovani e che tutti dico proprio tutti hanno il “telefonino” e la metà di loro lo sta usando. Raggiungiamo un grande spazio verde all’interno del quale ci sono quattro o cinque campi di calcio tutti frequentatissimi ed assistiamo (riposandoci su di un panchina) a 10 minuti ci calcio cinese ammirando tra l’altro le miriadi di luci che ci circondano: le luci di Hong Kong. La città comincia a piacermi.

Sabato 15 dicembre – Hong Kong

La mattina decidiamo di andare a vedere il Victoria Peak (552 mt sul livello del mare da cui ci hanno detto si godo un panorama favoloso su tutta Hong Kong). Raggiungiamo la stazione del Peak Tram (il trenino che ci porterà in cima). Il trenino si arrampica fin sulla cima quasi in verticale. All'interno delle piccole carrozze, quando si inizia a salire, il pavimento forma dei scaloni per evitare di perdere l'equilibrio quando si è in piedi (anche se costa vale la pena prenderlo). Arrivati in cima la vista è veramente favolosa, lo sguardo spazia per chilometri e nelle giornate terse si vedono anche i Nuovi Territori. Si vede il canale con tutto il suo traffico di barche e navi commerciali, i tantissimi grattacieli dalle forme più diverse, altissimi, a specchi, la maggior parte appartengono a banche ed istituti. Insomma non bisognava mancarlo e noi non lo abbiamo mancato. Scesi dal Victoria Peak con l’autobus andiamo al Parco di Hong Kong. Poi prendiamo il tram double-decker, ci sediamo sul piano superiore e torniamo verso Causeway Bay. Viviamo nel tragitto il caos che c’è in città, la moltitudine di persone che cammina per strada. Arriviamo a Causeway Bay, che è la parte più animata di Hong Kong, con negozi che vendono merce di ogni tipo, persone che camminano frenetiche stringendo pacchetti e buste.
Qui assaggiamo gli spaghetti cinesi (nella ciotola e con le bacchette, niente male) in un tipico ristorante cinese (diversissimo da quelli che si trovano in Italia) pieno di impiegati del luogo. 

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Nel pomeriggio raggiungiamo l'imbarcadero dello Star Ferry (nel quartiere di Wanchai) e prendiamo un traghetto che ci porta a Kowloon. Passeggiamo per il quartiere di Tsim Sha Tsui (la parte bassa della penisola), percorriamo Salisbury Road e Nathan Road, due delle vie principali di Kowloon, ricche di alberghi, negozi, banche e shopping centre, ristoranti, bar, locali di spogliarelliste e negozi di macchine fotografiche. Le strade sono affollatissime e piene di insegne luminose con scritte in inglese e cinese.

A sera torniamo al porto, particolarmente suggestivo, poi prendiamo la metro (bellissima) e torniamo in Hotel.

Domenica 16 dicembre – Hong Kong

La giornata decidiamo di dedicarla completamente alla visita di Hong Kong Island. Prendiamo un autobus di linea e ci accingiamo a girare tutta l’isola in senso orario. Raggiungiamo Stanley, con la sua atmosfera rilassante (a differenza della confusione che regna ad Hong Kong). Visitiamo il vecchio Tempio di Man Mo ed il Mercato centrale pieno di banchi di vestiti, oggetti di artigianato, souvenir, cartoline..., trattiamo sul prezzo e facciamo qualche acquisto.
Poi riprendiamo l’autobus e raggiungiamo la stazione dell’ovovia che ci porterà all’ocean park.

Entriamo in una cabina ed iniziamo la salita, veramente spettacolare, ottimo panorama… si vede anche la famosissima spiaggia di Repulse Bay dove è stato girato il film “la vita è una cosa meravigliosa”.

Arriviamo all’ocean park, lo visitiamo (c’è il più grande acquario dell’asia) ed assistiamo anche ad uno spettacolo con delfini, foche ed orche.

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Lasciato l’Ocean park continuiamo il nostro giro con l’autobus e raggiungiamo Aberdeen, antico villaggio di pescatori, con la sua baia. La famosa città galleggiante abitata da migliaia di pescatori che vivono la loro intera esistenza a bordo di giunche e sampan di ogni forma e dimensione.

La loro attività principale è la pesca e il commercio. Nonostante l'apparenza povera, molti abitanti di Aberdeen sono ricchi. Oramai pomeriggio tardi riprendiamo l’autobus di linea e torniamo a Victoria ma invece di scendere al capolinea (l'imbarcadero dello Star Ferry) scendiamo tre fermate prima…proprio al centro del quartiere cinese per eccellenza alle spalle del porto (ci avevano sconsigliato di frequentarlo, ma noi volevamo vedere).

Con calma ci siamo avventurati per le strette vie del quartiere osservando la quotidianità della vita dei cinesi (molto interessante). Raggiunto infine il porto abbiamo preso la metro e siamo rientrati in hotel.
A sera ritorniamo (sempre con il Peak Tram) sul Victoria Peak, Il panorama della città di notte diventa ancora più eccitante. Negozi, ristoranti locali notturni si accendono di mille insegne dalle luci pulsanti e colorate.

Lunedì 17 dicembre – Hong Kong - Bangkok

La mattina la passiamo nel quartiere di Wanchai, teatro della vita cittadina più vivace e caratteristica, cuore commerciale della città. Girovaghiamo un po’ arrivando di nuovo all'imbarcadero dello Star Ferry dove osserviamo tanti risciò (bicicletta e non a piedi) che portano si turisti ma anche molti abitanti facoltosi di Hong Kong.
Purtroppo è arrivata l’ora di ripartire, ma sicuramente Honk Kong mi è rimasta nel cuore nonostante il suo primo approccio sconvolgente. Vedere un ammasso di grattacieli ultramoderni tra i quali si nasconde qualche costruzione più bassa dall’aspetto quasi cadente, ripide strade in salita e edifici coloniali che contrastano in modo strabiliante con le torri in vetro e cristallo dei modernissimi centri commerciali. Il netto contrasto dello sfarzo di alcune zone residenziali con il braccio di mare che divide Kowloon da Hong Kong Island, stretto, trafficatissimo e sempre sporco.
Nel primo pomeriggio andiamo l’aeroporto dal quale con volo Thai raggiungiamo Bankok da dove in serata dovevamo partire per Roma.
Dovevamo, perché dopo imbarcati, il pilota riscontra un’anomalia per cui ci fanno riscendere e aspettare. All’una di notte ci fanno uscire da un’uscita secondaria dell’aeroporto (lasciando in dogana i passaporti) e ci portano in un Hotel vicino (a cinque stelle e a spese della Thai). 

Martedì 18 dicembre – Bankok - Roma

Ci svegliano alle cinque del mattino e ci riportano in aeroporto dove rientriamo dalla stessa strada. Ci rimbarchiamo sullo stesso aeromobile (la faccia di tutti i passeggeri non era certo rilassata) e dopo le rassicurazioni del pilota partiamo alla volta di Roma dove giungiamo dopo 12 ore di volo.
Fine del viaggio di Nozze ed inizio di una vita insieme… Io ed Antonietta.

 

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