Giovedì 5 luglio
– Marrakech |
Alle 8,30 già fa caldissimo.
Yassine ci viene a prendere
all’hotel insieme alla guida
del posto ed iniziamo la
visita della città
soprannominata la “Perla del
sud”, fondata nel XII secolo
dalla dinastia degli
Almoravidi.
La visita inizia dal grande
bacino per la raccolta
dell’acqua e dai giardini di
Menara (interessanti…). Dopo
visitiamo (sempre
dall’esterno) la famosa “Koutombia”,
il monumento che domina
della città, una moschea
rosata affiancata da un bel
minareto che è simbolo di
Marrakech. Si trova a sud
della Medina e con i suoi 70
metri di altezza e 12 di
larghezza svetta sopra tutti
i tetti della città.
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Proseguiamo visitando le
Tombe Saadiane (all’interno
della medina – essendo solo
in 4 ci siamo arrivati
direttamente in macchina a
differenza degli altri
gruppi che hanno dovuto
lasciare il bus all’esterno
della medina e raggiungere
il sito a piedi).
Poi andiamo avecere il
palazzo della Bahia,
residenza del visir di
Marrakesh, piuttosto
sontuoso e forse anche un
po’ chic. Comunque affascina
tant’è vero che alcuni film
ambientati in Marocco come
Alì Baba e i 40 ladroni sono
stati girati qui.
Ci sono diversi cortili
fioriti con fontane in stile
andaluso nelle varie ali del
palazzo. Quella riservata al
visir ha grandi saloni con
soffitti di legno di cedro
intagliato. Il patio delle
quattro mogli è piccolo e
raccolto, quello delle 24
concubine più ampio, quanto
alla favorita (conosciuta
come Bahaia – la splendente)
ha un appartamento riservato
vicino al visir… mica scemo
questo visir.
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A due passi c’è la mellah,
il quartiere ebraico,
estremamente povero e vi
abitano ancora alcune
famiglie ebraiche.
Dopo insieme alla guida
iniziamo la visita
all’interno della Medina.
Come prima cosa ci salta
all’occhio la differenza con
quella di Fes, questa è più
tranquilla. Con stradine un
po’ più larghe, tutta in
pianura e soprattutto niente
asini.
In più a differenza di Fes e
delle altre città imperiali
qui ci è capitato più volte
che nel momento di scattare
le foto ci sentivamo dire
(in arabo ma il senso si
capiva) di non fotografare e
diversi marocchini si
coprivano il viso per non
essere ripresi. In più due o
tre volte alcuni di essi si
sono rivolti verso di noi e
verso altri turisti in modo
“astioso” (siamo gli
infedeli!).
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Giriamo per i suk visitando
quello dei fabbri chiamato
Haddine, il souk El Kebir,
con i suoi negozi di
pelletteria, il souk Smata,
uno dei più grandi del
Marocco, il souk Attarire
dedicato agli artigiani del
rame.
Passiamo anche per la piazza
delle vedove (chiamata così
perché in questa piazza le
vedove vendevano il loro
lavoro artigianale per poter
andare avanti).
Alla fine del giro
raggiungiamo la piazza più
famoso del Maghreb: la
piazza Jemaa el Fna. Il
cuore della città popolata
dalle prime ore dell’alba
fino a notte fonda. La
piazza in se per se non è
niente di eccezionale,
niente palazzi maestosi ne
sfondi particolari, ma è la
vita che si svolge in essa a
seconda delle ore del giorno
che la rende particolare.
All’alba arrivano i primi
ambulanti che montano le
loro bancarelle di succhi
d’arancia, poi a poco a poca
è il turno dei vari
venditori che espongono vari
merci: spezie, erbe
medicinali, scarpe usate,
oggetti di legno, monili
d’argento, bigiotteria,
cesti di paglia ecc.. Poi
arrivano vari personaggi che
offrono vari servizi : dai
lustrascarpe, ai cavadenti,
dagli stregoni ai venditori
d’acqua, dagli scrivani per
gli analfabeti ai ballerini
e cantastorie per finire
agli incantatori di
serpenti.
Tutti pronti a chiedere
soldi nel momento in cui si
accorgono che sono stati
fotografati (e bisogna
darglieli!).
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Oramai tardi salutiamo la
guida e rientriamo in
albergo per il pranzo. Alle
4.30 (ancora caldissimo),
Yassine ci viene a prendere
e ci riporta alla piazza
Jemaa el Fna dove ci lascia
liberi per girare e fare gli
ultimi acquisti che noi
chiaramente non ci facciamo
mancare.
Giriamo ancora tra i vari
souk tra cui quello di
Semmarine (sete, bloccaggi,
caffettani, borse, oggetti
di cuoio e qualche negozio
di antiquariato).
Proseguiamo per le Kossaria,
gallerie di negozi, in arabo
la parola significa
corridoio, coperti da
soffitti di legno di cedro
che vendono merci
occidentali come scarpe,
abbigliamento ecc..
Continuiamo a girare
(raggiungendo anche le parti
più estreme della Medina) e
poi alle 7 circa, stremati
anche dal gran caldo, ci
rechiamo all’appuntamento
con Yassine che ci viene a
prendere e ci porta in giro
per la città nuova (zona
piuttosto estesa dove si
trovano concentrati tutti
gli alberghi ed i ristoranti
di Marrakesh).
Qui si nota ancora di più il
colore predominante (e anche
unico) di Marrakesh: il
rosa-rosso delle pietre
usate per le costruzioni.
Tutti gli edifici della
città hanno lo stesso colore
(Yassine ci dice che per
legge ogni costruzione di
Marraches deve essere così)
da qui il nome di città
rossa attribuita a Marrakesh.
Poi di corsa in albergo,
veloce doccia, e via a cena
sotto tende keidal in un
locale fuori città con
spettacolo folkloristico ed
esibizione di tuareg a
cavallo.
Dopo mezzanotte stanchissimi
rientriamo in albergo.
Venerdì 6 luglio
– Marrakech -
Casablanca |
Mattina a disposizione. Ci
siamo rilassati passeggiando
nelle vicinanze dell’albergo
e facendo shopping.
A mezzogiorno Yassine ci
viene a prendere ed andiamo
a pranzo in un ristorante
nei pressi della piazza
Jemaa el Fna. Al termine
lasciamo la “città rossa” e
ci dirigiamo verso
Casablanca (250 Km, questa
volta di autostrada).
Arriviamo allo stesso
albergo del primo giorno
alle 5 del pomeriggio e dopo
esserci sistemati subito di
nuovo in strada. Ci
addentriamo nella Medina per
gli ultimi piccoli acquisti,
giriamo per l’isola pedonale
e per la place des Nations
Unies.
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Alle 7.30 Yassine ci viene a
prender per portarci in un
Hammam (il bagno Marocchino)
a spese dell’agenzia.
Esperienza piacevolissima:
entriamo (uomini da una
parte e donne dall’altra
anche se il trattamento sarà
lo stesso), io mi ritrovo in
una sauna incredibile (mi
mancava il fiato se non era
per l’acqua fredda che mi
versavo sul corpo non ce
l'avrei fatta a resistere
per 15 minuti). Poi uscito
dalla sauna vengo fatto
distendere su di un lettino
ed un massaggiatore (fornito
di apposito guanto) mi ha
praticamente “scorticato”
tutto il corpo levando via
tutta la pelle morta. Poi
doccia.
Di nuovo sul lettino e
questa volta insaponatura
completa, poi ancora doccia.
Infine 15 minuti di relax su
di un lettino in una saletta
apposita.
Al termine mi sentivo a
nuovo, tanto è vero che
questo inverno devo
assolutamente trovare un
Hammam a Roma.
Cena alle 10 in albergo e
salutate le nostre compagne
di viaggio (il loro volo per
Milano era più tardi del
nostro) a nanna.
Sabato 7 luglio
– Casablanca - Roma |
Alle 8.30 partenza per
l’aeroporto Mohammed V,
salutato e ringraziato
Yassine per la sua splendida
assistenza, imbarco sul volo
Alitalia con decollo alle
11.25 (ora locale) ed arrivo
a Roma alle 16.30.
Fine di un bel viaggio da
cui però ci aspettavamo
qualcosa in più. |