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.:: (2007) - Marrakech

 

Giovedì 5 luglio – Marrakech

Alle 8,30 già fa caldissimo. Yassine ci viene a prendere all’hotel insieme alla guida del posto ed iniziamo la visita della città soprannominata la “Perla del sud”, fondata nel XII secolo dalla dinastia degli Almoravidi.
La visita inizia dal grande bacino per la raccolta dell’acqua e dai giardini di Menara (interessanti…). Dopo visitiamo (sempre dall’esterno) la famosa “Koutombia”, il monumento che domina della città, una moschea rosata affiancata da un bel minareto che è simbolo di Marrakech. Si trova a sud della Medina e con i suoi 70 metri di altezza e 12 di larghezza svetta sopra tutti i tetti della città.

Proseguiamo visitando le Tombe Saadiane (all’interno della medina – essendo solo in 4 ci siamo arrivati direttamente in macchina a differenza degli altri gruppi che hanno dovuto lasciare il bus all’esterno della medina e raggiungere il sito a piedi).
Poi andiamo avecere il palazzo della Bahia, residenza del visir di Marrakesh, piuttosto sontuoso e forse anche un po’ chic. Comunque affascina tant’è vero che alcuni film ambientati in Marocco come Alì Baba e i 40 ladroni sono stati girati qui.
Ci sono diversi cortili fioriti con fontane in stile andaluso nelle varie ali del palazzo. Quella riservata al visir ha grandi saloni con soffitti di legno di cedro intagliato. Il patio delle quattro mogli è piccolo e raccolto, quello delle 24 concubine più ampio, quanto alla favorita (conosciuta come Bahaia – la splendente) ha un appartamento riservato vicino al visir… mica scemo questo visir.

A due passi c’è la mellah, il quartiere ebraico, estremamente povero e vi abitano ancora alcune famiglie ebraiche.
Dopo insieme alla guida iniziamo la visita all’interno della Medina.
Come prima cosa ci salta all’occhio la differenza con quella di Fes, questa è più tranquilla. Con stradine un po’ più larghe, tutta in pianura e soprattutto niente asini.
In più a differenza di Fes e delle altre città imperiali qui ci è capitato più volte che nel momento di scattare le foto ci sentivamo dire (in arabo ma il senso si capiva) di non fotografare e diversi marocchini si coprivano il viso per non essere ripresi. In più due o tre volte alcuni di essi si sono rivolti verso di noi e verso altri turisti in modo “astioso” (siamo gli infedeli!).

Giriamo per i suk visitando quello dei fabbri chiamato Haddine, il souk El Kebir, con i suoi negozi di pelletteria, il souk Smata, uno dei più grandi del Marocco, il souk Attarire dedicato agli artigiani del rame.
Passiamo anche per la piazza delle vedove (chiamata così perché in questa piazza le vedove vendevano il loro lavoro artigianale per poter andare avanti).
Alla fine del giro raggiungiamo la piazza più famoso del Maghreb: la piazza Jemaa el Fna. Il cuore della città popolata dalle prime ore dell’alba fino a notte fonda. La piazza in se per se non è niente di eccezionale, niente palazzi maestosi ne sfondi particolari, ma è la vita che si svolge in essa a seconda delle ore del giorno che la rende particolare.
All’alba arrivano i primi ambulanti che montano le loro bancarelle di succhi d’arancia, poi a poco a poca è il turno dei vari venditori che espongono vari merci: spezie, erbe medicinali, scarpe usate, oggetti di legno, monili d’argento, bigiotteria, cesti di paglia ecc.. Poi arrivano vari personaggi che offrono vari servizi : dai lustrascarpe, ai cavadenti, dagli stregoni ai venditori d’acqua, dagli scrivani per gli analfabeti ai ballerini e cantastorie per finire agli incantatori di serpenti.
Tutti pronti a chiedere soldi nel momento in cui si accorgono che sono stati fotografati (e bisogna darglieli!).

Oramai tardi salutiamo la guida e rientriamo in albergo per il pranzo. Alle 4.30 (ancora caldissimo), Yassine ci viene a prendere e ci riporta alla piazza Jemaa el Fna dove ci lascia liberi per girare e fare gli ultimi acquisti che noi chiaramente non ci facciamo mancare.
Giriamo ancora tra i vari souk tra cui quello di Semmarine (sete, bloccaggi, caffettani, borse, oggetti di cuoio e qualche negozio di antiquariato). Proseguiamo per le Kossaria, gallerie di negozi, in arabo la parola significa corridoio, coperti da soffitti di legno di cedro che vendono merci occidentali come scarpe, abbigliamento ecc..

Continuiamo a girare (raggiungendo anche le parti più estreme della Medina) e poi alle 7 circa, stremati anche dal gran caldo, ci rechiamo all’appuntamento con Yassine che ci viene a prendere e ci porta in giro per la città nuova (zona piuttosto estesa dove si trovano concentrati tutti gli alberghi ed i ristoranti di Marrakesh).

Qui si nota ancora di più il colore predominante (e anche unico) di Marrakesh: il rosa-rosso delle pietre usate per le costruzioni. Tutti gli edifici della città hanno lo stesso colore (Yassine ci dice che per legge ogni costruzione di Marraches deve essere così) da qui il nome di città rossa attribuita a Marrakesh. Poi di corsa in albergo, veloce doccia, e via a cena sotto tende keidal in un locale fuori città con spettacolo folkloristico ed esibizione di tuareg a cavallo.
Dopo mezzanotte stanchissimi rientriamo in albergo.

Venerdì 6 luglio – Marrakech - Casablanca

Mattina a disposizione. Ci siamo rilassati passeggiando nelle vicinanze dell’albergo e facendo shopping.
A mezzogiorno Yassine ci viene a prendere ed andiamo a pranzo in un ristorante nei pressi della piazza Jemaa el Fna. Al termine lasciamo la “città rossa” e ci dirigiamo verso Casablanca (250 Km, questa volta di autostrada).
Arriviamo allo stesso albergo del primo giorno alle 5 del pomeriggio e dopo esserci sistemati subito di nuovo in strada. Ci addentriamo nella Medina per gli ultimi piccoli acquisti, giriamo per l’isola pedonale e per la place des Nations Unies.

Alle 7.30 Yassine ci viene a prender per portarci in un Hammam (il bagno Marocchino) a spese dell’agenzia.
Esperienza piacevolissima: entriamo (uomini da una parte e donne dall’altra anche se il trattamento sarà lo stesso), io mi ritrovo in una sauna incredibile (mi mancava il fiato se non era per l’acqua fredda che mi versavo sul corpo non ce l'avrei fatta a resistere per 15 minuti). Poi uscito dalla sauna vengo fatto distendere su di un lettino ed un massaggiatore (fornito di apposito guanto) mi ha praticamente “scorticato” tutto il corpo levando via tutta la pelle morta. Poi doccia.

Di nuovo sul lettino e questa volta insaponatura completa, poi ancora doccia. Infine 15 minuti di relax su di un lettino in una saletta apposita.

Al termine mi sentivo a nuovo, tanto è vero che questo inverno devo assolutamente trovare un Hammam a Roma.
Cena alle 10 in albergo e salutate le nostre compagne di viaggio (il loro volo per Milano era più tardi del nostro) a nanna.

Sabato 7 luglio – Casablanca - Roma

Alle 8.30 partenza per l’aeroporto Mohammed V, salutato e ringraziato Yassine per la sua splendida assistenza, imbarco sul volo Alitalia con decollo alle 11.25 (ora locale) ed arrivo a Roma alle 16.30.
Fine di un bel viaggio da cui però ci aspettavamo qualcosa in più.

 

 

 

 
 
 

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