Mercoledì 16
febbraio –
Roma - Tel Aviv -
Jaffa |
Alle 9.45 ci troviamo
all’aeroporto di Fiumicino
dove, dopo aver espletato le
operazioni di chek-in, ci
imbarchiamo sul volo AZ 812
delle 11.45 per Tel Aviv.
Partiamo con circa mezz’ora
di ritardo ed atterriamo in
Israele alle ore 16.00.
Roberto ci viene a prendere
all’aeroporto e ci porta
all’hotel da lui prenotato:
il “Prima Tel Aviv”,
centrale e affacciato sul
bellissimo lungomare della
città.
Per cena siamo in un
ristorante caratteristico
arabo, “il vecchio e il
mare”: ottima cena con una
ventina di piattini pieni di
salsette varie come
antipasto (tutte molte buone
a partire dall’humus) e
l’ottimo pane azzimo, per
poi proseguire la cena a
base di pesce. Roberto ci
spiega che l’abitudine di
servire, appena seduti,
tutti questi antipasti è
dovuta al fatto che gli
israeliani non amano
aspettare quando sono al
ristorante.
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Subito dopo cena andiamo a
visitare Jaffa vecchia che
si trova proprio alla fine
del lungomare di Tel Aviv.
Fondata, secondo l’Antico
Testamento, da Iafet dopo il
diluvio che così tanta fama
procurò a suo padre Noè,
Jaffa che acquistò rilevanza
come porto durante l’era di
Salomone e che si sostiene
essere il più antico porto
del mondo ancora in attività
è legata a due leggende,
quella di Giona che usciva
dalla bocca della balena e
quella di Perseo che
sorvolava la baia sul dorso
di Pegaso, il suo
leggendario cavallo alato.
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Iniziamo la visita passando
per Herbert Samuel Esplanade
e la sua torre dell’orologio
ottomana costruita nel 1906
e da lì entriamo nell’Old
Jaffa dal quartiere di Mazal
Dagim St, la zona degli
artisti, caratterizzato da
delle stradine strette e
vicoli chiamati come i segni
dello zodiaco. Saliamo verso
l’Abraska Park dalla cui
sommità si gode un bel
panorama su Tel Aviv.
Subito sotto c’è la chiesa
cattolica romana di San
Pietro (illuminata e di
color arancio). Questa
chiesa per un certo periodo
funse da locanda cristiana,
ospitando tra gli altri
Napoleone (da qui la statua
dell’imperatore dinanzi la
facciata). Vediamo anche la
Casa di Simone il colaio,
dove secondo la tradizione
l’apostolo Pietro soggiornò
dopo aver resuscitato Tabita,
la fontana dei segni
zodiacali e tanti altri
scorci incantevoli compreso
il porto.
E’ stato veramente bello
passeggiare per Jaffa di
notte ma sicuramente Jaffa
meriterebbe anche una visita
diurna, ma probabilmente noi
non riusciremo a farla.
Giovedì 17
febbraio –
Tel Aviv - lago
di Tiberiade -
Nazareth |
Alle 8.30 ci facciamo
trovare dinanzi l’albergo
dove facciamo conoscenza con
la nostra guida e con la sua
“Multipla”. Roberto ci ha
organizzato tutto: ha
trovato un romano che si
chiama Paolo Portaleone (paolport@012.net.il)
e che vive a Tel Aviv da 30
anni. Di mestiere fa la
guida professionista e ci
farà sia da guida che da
autista per 2 giorni alla
modica cifra di € 700,00.
Primo giorno Galilea,
secondo Mar Morto.
Mentre per il terzo giorno
ci penserà direttamente
Roberto che ci porterà a
Gerusalemme e a Betlemme.
Iniziamo il nostro tour di
Israele dedicando l’intera
giornata alla visita dei
siti cattolici attorno al
lago Tiberiade, che tra
l’altro è la riserva d’acqua
dolce di Israele (sarà per
questo che le alture di
Golan sono ancora occupate
dagli israeliani?).
Durante il tragitto vediamo
tanti militari armati (sia
maschi che femmine), la
leva, obbligatoria, è di 2
anni per gli uomini e 1 per
le donne.
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Dopo più di 2 ore di viaggio
arriviamo e facciamo la
prima tappa al Monte delle
Beatitudini, una collina che
si eleva di circa 150 m sul
lago di Tiberiade. Nella
parte alta ci sono l’Ospizio
italiano per pellegrini e il
bellissimo Santuario delle
Beatutudini, costruito
dall’architetto Barluzzi, a
forma ottagonale.
All’interno, su ogni lato, è
indicata una delle otto
beatitudini mentre sul
pavimento sono rappresentati
i simboli delle sette virtù
(fede, speranza, carità,
prudenza, giustizia,
fortezza e temperanza).
Ci soffermiamo dinanzi la
bacheca contenete il dono di
papa Giovanni Paola II. All'esterno, un bel portico
offre un meraviglioso
panorama sul lago e sulla
pianura di Genezaret.
Seconda tappa a Cafarnao, la
città di Gesù. Visitiamo il
sito archeologico dove
sorgeva l'antico villaggio
di pescatori.
Interessanti sono la pietra
miliare della via maris, la
macina in pietra, il
pressorio e la pietra su cui
c’è la singolare
raffigurazione di un
tempietto su ruote,
praticamente la
raffigurazione dell’Arca
mobile.
Storici i resti del
quartiere abitativo, tra i
quali spicca la casa di
Pietro.
Su di essa nel tempo sono
state costruite più chiese
e, infine, per proteggere
gli scavi dall’usura del
tempo, fu costruito,
dell’architetto Ildo Avetta
e consacrato il 29 giugno
1990, il Memoriale di
S.Pietro a forma di sagoma
di una nave (la barca di
Pietro), ma in effetti
essendo ottagonale e sospesa
su pali assomiglia più ad
una astronave.
Girando tra gli scavi spicca
nettamente la sinagoga,
edificio rettangolare
orientato da nord a sud
costruito su blocchi di
calcare bianco, con
l'annesso edificio per la
scuola della Torah. Belli i
motivi ornamentali della
tradizione ebraica (grappoli
d’uva, melograni e rami di
ulivo) e i simboli giudaici
(le stelle a 5 e 6 punte e
il candelabro a 7 bracci).
Lasciamo Cafarnao e subito
dopo ci fermiamo a Taghba
per vedere il santuario
della Moltiplicazione dei
Pani e dei Pesci. Un mosaico
davanti all'altare raffigura
un cesto di pane affiancato
da due pesci. Sotto l’altare
vi è una roccia scura
venerata come il luogo dove
Gesù benedì e spezzò il
pane.
Tra l’altro bello il
chiostro della chiesa con un ulivo al centro, la
vasca con i pesci e
all’esterno una fonte
battesimale.
Subito dopo ci dirigiamo,
dopo esser passati sotto il
monte Tabor, verso Nazareth.
Arriviamo e prima cosa,
vista l’ora e la fame, ci
fermiamo a mangiare una pita
farcita di kebab (ottima).
Debbo dire che la città ci
ha un po’ deluso, caos e
sporcizia regnano sovrani.
Ma noi siamo venuti per
visitare il Santuario
dell’Annunciazione e da lì
iniziamo.
La basilica è uno dei luoghi
più sacri della liturgia
cristiana, è formata da due
Chiese sovrapposte:
l’inferiore o cripta, posta
al livello delle antiche
Basiliche e la Chiesa
superiore. All’esterno
interessanti sono la Porta
di Cristo (la principale –
con scene della vita di
Gesù), la Porta di Maria (la
laterale – con 12 scene
della vita della Madonna) e
l’ampio cortile dove sotto i
portici ci sono varie
immagini della madonna
provenienti da tutto il
mondo.
Entriamo al’interno della
basilica costruzione
moderna, edificata nel 1955
su progetto dell'architetto
italiano Giovanni Muzio. Al
di sotto del piano
principale della chiesa si
trova la grotta
dell'Annunciazione, si
ritiene fosse la casa di
Maria, che secondo la
tradizione è il luogo
dell'annuncio dell'arcangelo
Gabriele a Maria. Ci siamo
emozionati sostandoci
davanti.
Usciamo e vediamo che sotto
la chiesa ci sono delle
grotte che probabilmente
erano utilizzate ai tempi di
Gesù per conservare grano,
vino e olio. A duecento
metri della basilica
dell’Annunciazione visitiamo
la chiesa di San Giuseppe.
Questo santuario è chiamato
anche della Nutrizione
perché Gesù vi è cresciuto
fino all’età adulta
imparando il mestiere del
padre.
Subito dopo facciamo una
veloce visita al suk di
Nazareth, niente di
eccezionale ma ci passiamo
una mezz’oretta.
Lasciamo Nazareth e subito
dopo, ci fermiamo alla
vicinissima Cana per
visitare la chiesa (o meglio
il luogo) delle famose
“nozze”. Ci imbattiamo in un
funerale, per cui entriamo e
vediamo velocemente
l’interno della chiesa, poi
visitiamo il sottostante
museo e gli scavi
archeologici (anche qui come
a Fontana di Trevi ci sono
monete lasciate dai
visitatori).
Torniamo a Tel Aviv dove
arriviamo che è ormai sera.
Veloce rinfrescata e poi a
cena. Roberto ci porta
all’antico porto di Tel
Aviv, luogo pieno di gente e
ristoranti. Ceniamo in uno
dei migliori ristoranti di
Tel Aviv (sempre secondo
Roberto) l’Elefante Bianco
(spigola e calamari al
vapore). Poi, stanchi, dopo
una passeggiata digestiva,
rientriamo in albergo. |