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.:: (2006) - Edfu - Kom Ombo

 

Mercoledì 28 giugno – Edfu - Kom Ombo - Aswan

Alle 9, dopo aver fatto colazione, io Antonietta e il nostro compagno di viaggio Valerio insieme alla nostra guida Samir saliamo su una carrozzella che ci porterà a visitare il Tempio di Edfu. La strada e piena fino all’inverosimile di carrozzelle (con cavalli smagriti che fanno molta tristezza) che portano i turisti al tempio. Dopo un percorso di circa 20 minuti arriviamo e il sole è già fortissimo, ma noi imperterriti iniziamo la visita.
Il Tempio per l’imponenza delle sue dimensioni è da considerarsi il più importante dopo quello di Karnak: 137 metri di lunghezza per 79 di larghezza con un pilone alto 36 metri.

A guardia dell’ingresso ci sono 2 statue di granito nero raffiguranti Horus a forma di falcone (il nome del Dio deriva dalla parola “hr” che significa appunto falco) a cui è consacrato il Tempio. Alle spalle delle statue si alzano le pareti esterne del Tempio con grandi figure di Horus e di Hathor (la moglie). In tutto il complesso è interessante vedere il “mammisi” (luogo del parto – simbolicamente il luogo dove ogni giorno rinasce Horus), il largo cortile delle “libagioni”.
All’interno bellissime stanze con geroglifici descrittivi delle antiche ricette mediche, dell’ estrazione delle essenze, della scelta del terreno ideale per la costruzione dei templi da parte del faraone e la cella sacra con l’altare del dio Horus e la barca sacra usata per il viaggio della sua anima verso Dendera ( l’aldilà).

Tutto il tempio è circondato da un alto muro di cinta. La parete esterna di questo muro è coperta di incisioni che descrivono tutta la storia della costruzione del tempio. La parete interna forma con le mura del tempio uno stretto e lungo corridoio, sulle pareti di questo corridoio sono descritte le battaglie di Horus contro Seth (rappresenta la lotta continua tra il bene ed il male). Finita la visita mentre io e Samir ci beviamo un karkadè, Antonietta e Valerio si dedicano alla visita del mercatino locale dove purtroppo i mercanti arabi sono veramente troppo “insistenti”.
Alla fine, sempre con il calesse (lo stesso dell’andata) torniamo alla nave.

Durante il pranzo si continua con la navigazione. Noi, dopo mangiato, approfittiamo della leggera brezza generata dalla navigazione per godere a pieno della piscina sul ponte superiore.
Dopo alcune ore di navigazione arriviamo al Tempio di Kom Ombo. Questa volta per raggiungerlo non facciamo alcuno sforzo: sorge proprio sulla sponda orientale del Nilo.
Il Tempio ha uno schema insolito: è infatti un tempio interamente doppio, ottenuto cioè unendo due templi affiancati. Quello di destra è consacrato al dio Sebek (dalla testa di coccodrillo) dio della fertilità e considerato anche il creatore del mondo. Quello di sinistra è consacrato al dio Haroeris (dalla testa di falco) cioè “Horus il grande”, dio solare guerriero.

I due templi erano chiusi da una grande cinta muraria che si apriva sul Nilo con due portali.
Samir ci ha fatto notare il “nilometro” un pozzo che serviva per verificare l’altezza del Nilo. Belli sono i numerosi rilievi visibili in questo tempio, ce ne sono due molto interessanti: uno rappresenta una serie di strumenti chirurgici (già in uso all’epoca dei faraoni), mentre l'altro mostra il primo calendario della storia diviso in 365 giorni. Peccato che la luce solare ha fatto sparire la colorazione dei rilievi.

Poi classico giro nel mercatino adiacente il tempio dove, a differenza di quello di Edfu, i mercanti non potevano, e non lo facevano, infastidire i turisti con approcci diciamo così "insistenti". Infine sosta al bar all'aperto del bazar per riposarci e rinfrescarci la gola e poi rientro sulla nave.
Dopo cena inizio della navigazione verso Aswan che ci godiamo sul ponte ammirando il Nilo di notte. Dopo mezzanotte (ancora non arrivavamo ad Aswan) siamo andati a dormire.

 

 

 

 
 
 

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