Venerdì 30 giugno
– Il Cairo |
Arriviamo a Il Cairo (in
arabo القاهرة; al-Qāhira) è
la capitale e la più
popolosa città dell'Egitto e
dell’intera Africa, si trova
sulla riva e sulle isole del
Nilo, immediatamente a sud
del punto in cui il fiume
abbandona il deserto e forma
la regione del delta.
Ad attenderci c’era il
corrispondente locale del
Tour operator (che
organizzazione) Shaban con
il quale io, Antonietta,
Valerio e Samir ci siamo
diretti verso il nostro
Hotel: Husa Pyramids (zona
occidentale).
Durante il tragitto ci siamo
fermati a visitare la
Cittadella una fortezza,
fatta costruire da Saladino,
che domina ancora oggi la
città del Cairo con i
minareti delle sue numerose
moschee tra cui la splendida
Moschea d’Alabastro di
Mohamed Alì (chiamata così
per la grande quantità di
alabastro che riveste le sue
pareti) con la fontana per
le abluzioni (dove i
musulmani si lavano prima
delle preghiere che hanno
luogo 5 volte al giorno). Ci
siamo entrati (togliendoci
le scarpe) ammirando la
forma quadrata, la cupola
centrale e la tomba di
Mohammed Alì pascià.
L’interno è illuminato da
numerose lampade di vetro e
da lampadari di cristallo
sospesi a catene. Dalla
terrazza è possibile
ammirare un panorama
impressionante che spazia su
tutta la città (sono
riuscito a fotografare le
Piramidi dall’altra parte
della città). Si ha anche
una splendida veduta sulle
due vicinissime moschee, a
sinistra quella del Sultano
Hassan e a destra quella di
Al Rifai.
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Oramai fatto tardissimo, tra
caldo e fame, Shaban ci
porta in un ristorante su di
un battello sulle rive del
NIlo (praticamente invece
del pranzo facciamo
merenda).
Infine raggiungiamo l'hotel,
ci riposiamo e la serata la
passiamo a zonzo per le vie
vicino l’albergo.
Sabato 1 luglio
– Il Cairo |
Alle 8.30 Shaban ci viene a
prendere e raggiungiamo
Piazza Tahrir, il cuore
vitale della città, dove si
trova il Museo Egizio che,
realizzato nel 1857
dall'archeologo francese
Auguste Manette, si sviluppa
su due piani e possiede
circa 100 sala espositive
che raccolgono la più vasta
collezione di reperti
egiziani esistente al mondo.
Lì ci raggiunge Samir (era
tornato dalla famiglia ad
Alessandria) ed iniziamo la
visita.
All’inizio grande delusione
in quanto è vietato fare
qualsiasi tipo di ripresa,
anche fotografica. Poi però,
nonostante le tantissime
persone che affollavano le
sale, abbiamo passato
l’intera mattina spostandoci
da un padiglione all’altro
per ammirare gli splendidi
reperti custoditi.
La parte del leone
chiaramente lo hanno fatto
le 12 sale dove è conservato
il tesoro di Tutankhamon, il
faraone morto bambino, il
cui corredo funerario, tutto
in oro massiccio, è stato
trovato intatto all'interno
della sua tomba. Il pezzo
più prezioso è la "maschera
d'oro" del giovane faraone.
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Altri reperti da non perdere
(secondo Samir e anche
secondo noi) sono: la
straordinaria statua lignea
di Ka-Aper; le statue del
periodo di Akhenaton con i
caratteristici volti
allungati e il prominente
ventre, il gruppo di
Ra-Hotep e Nofret; il nano
Seneb e la sua famiglia… e
poi tanti altri.
Infine visitiamo la sala
delle mummie (per entrare si
paga un ulteriore
biglietto). Spicca la mummia
rinsecchita dal tempo di
Ramses II, forse il più
grande re del basso e
dell’alto Egitto.
Arrivati all’ora di pranzo
Samir ci porta in un
ristorante tipico egiziano
(per raggiungere il quale
abbiamo preso l’ascensore).
Ottimo pranzo e poi gioia
per Antonietta: si va al
“bazar” uno dei mercati più
antichi di tutto l’oriente.
Ci perdiamo in questo
immenso dedalo di stradine
tra le numerose botteghe che
vendono tappeti, stoffe,
oggetti in legno, in
madreperla, in avorio,
gioielli, argenteria e chi
più ne ha ne mette. Obbligo
contrattare, ma noi non
comperiamo niente.
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A fine pomeriggio rientriamo
in hotel, ma noi ci facciamo
lasciare al centro del Cairo
e passeggiamo lungo le
affollatissime e
trafficatissime strade.
Stanchi prendiamo un taxi e
torniamo in albergo.
Alle 9 appuntamento per
andare a vedere lo
spettacolo di luci alle
piramidi. Niente di
eccezionale come spettacolo,
ma il luogo di sera è un
incanto.
Domenica 2 luglio
– Sakkara - Menphi -
Giza |
Ci svegliamo consapevoli di
avere davanti una giornata
faticosa come quella di
Luxor. Infatti Samir ci
viene a prendere alle 7 per
portarci, dirigendoci verso
sud per circa 30 Km, alla
necropoli di Sakkara.
Dell'Egitto la più vasta per
estensione (circa 8 Km) e la
più importante (perché in
essa sono rappresentate le
maggiori dinastie a partire
dalla I fino a quelle
tolemaiche).
Per prima cosa Samir ci fa
visitare (lui rimane fuori
perché dice che alle guide
non è permesso entrare) una
tomba di un ministro
splendidamente conservata,
poi entriamo nella vicina
tomba di Mereruka della VI
dinastia chiamata Mstaba
perchè assomiglia ad una
abitazione (veramente belle
le scene rappresentate nelle
tre stanze). Infine
attraverso il tempio
funerario ed un ampio
cortile dove si svolgevano
manifestazioni religiose
arriviamo alla piramide a
gradoni di Zoser della III
dinastia che
cronologicamente precede le
piramidi più famose.
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Sono le 10 e il sole picchia
da paura, per cui lasciamo
Sakkara e ci dirigiamo alla
vicina Menfhi. la più antica
capitale d'Egitto. Quello
che rimane e veramente poco:
nel giardino alcuni
sarcofagi e la Sfinge di
alabastro, la seconda più
grande dell’Egitto, e in un
palazzotto al chiuso il
colosso di Ramsete II (in
posizione orizzontale).
Un’altra statua simile si
trova nella piazza della
stazione del Cairo. Samir ci
spiega che per riportare
alla luce tutti gli antichi
reperti bisognerebbe
abbattere l’odierno
villaggio e scavare.
Ripartiamo dirigendoci di
nuovo verso la città,
mangiamo in un ristorante in
periferia, e poi visto che
fa veramente caldo andiamo
prima a visitare un negozio
statale di papiri.
Vediamo come si fa a
produrre un papiro,
ammiriamo quelli in
esposizione (ne comperiamo
alcuni) e poi puntiamo
sull’ultima meta della
giornata: Giza.
Come avevamo potuto notare
la sera precedente le
abitazioni sono oramai a
ridosso delle piramidi.
Arriviamo (tramite una
strada asfaltata!?) su di
una collina alle spalle
delle tre piramidi da cui ci
godiamo il panorama. Poi
andiamo a visitarle da
vicino. Quella di Keope è la
più antica (risale al 2500
a.c.) e la più grande
(originariamente era di 146
metri d’altezza ora è di
137). Poi c’è quella Kefren,
figlio di Keope (è alta
circa 136 metr)i ed è la
meglio conservata, in quanto
in alto presenta ancora
parte del rivestimento
esterno.
Infine la piramide di
Micerino, figlio di Chefren
(è la più piccola, 63 metri)
con accanto le tre piramidi
delle regine. Peccato che la
grande quantità di venditori
che ci importunavano
continuamente (anche sotto
gli occhi della polizia) non
ci ha permesso di godere a
pieno dello spettacolo.
Dalle piramidi scendiamo
verso la SFINGE, lunga 73
metri e alta 20 metri circa,
è la colossale
rappresentazione di un leone
dalla testa umana che si
pensa rappresenti Kefren.
Peccato che a causa di una
recinzione non ci si può
avvicinare più di tanto.
Finita la visita, chiediamo
a Samir di portarci in
alcuni negozi per poter fare
un po’ di shopping (guai a
tornare a Roma senza
regali). Samir, gentilissimo
ci accontenta e rimane a
nostra disposizione fino al
tardissimo pomeriggio.
Dopodichè ci salutiamo (il
suo lavoro finisce qui) e
fattosi portare alla
stazione torna dalla sua
famiglia ad Alessandria. Noi
con Shaban e ovviamente
l’autista torniamo in
albergo appena in tempo per
la cena.
Lunedì 3 luglio
– Il Cairo - Roma |
Questa volta la sveglia è
nella normalità e, dopo
colazione, arriva Shaban per
portarci all’aeroporto. Lì
salutiamo Valerio che
prosegue la sua vacanza con
una settimana a Sharm el
Sheik, mentre noi ci
imbarchiamo sul volo per
Roma dove arriviamo all’ora
di pranzo. Recuperata la
macchina ci dirigiamo a
Fiumicino dove pranziamo
chiaramente a base di pesce
(la cucina italiana è sempre
la migliore).
Per concludere è stata senza
dubbio una delle più belle
vacanze della nostra vita
(decisamente diversa
dall’altrettanto bella
settimana passata a Sharm el
Sheik). L’Egitto è veramente
magico e vedere dal vivo
alcuni monumenti è stata
un’esperienza
indimenticabile. |