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.:: (2010) - Tunisi

 

Domenica 5 dicembre – Monastir - Tunisi - Roma

Finalmente una sveglia decente e alle 9.00 siamo pronti per ripartire.

Bella giornata di sole, noi con leggeri maglioncini assistiamo all’uscita dall’hotel di alcuni turisti del nord Europa in costume che si recavano nelle spiagge cittadine. Peccato avrei voluto fare il bagno anch’io, invece ci rimettiamo in viaggio.

Da programma avremmo dovuto fare una sosta ad Hammamet per visitare la tomba di Craxi (pare che lo facciano quasi tutti gli italiani che vanno in Tunisia).

Noi ne facciamo a meno e puntiamo decisi verso Tunisi.

Durante il tragitto, poco prima di arrivare nella capitale, costeggiamo il lago di  Sebkhet el Sijoumi dove fortunatamente riusciamo a vedere centinaia e centinaia di fenicotteri rosa attratti in questa zona umida delle Tunisia dall’inverno abbastanza caldo.

Arrivati a Tunisi iniziamo la visita da Place de la Kasbah, tutta imbandierata, sulla quale si affacciano il Ministero del Governo, il Monumento Nazionale, il Municipio e la Moschea della Kasbah. Lasciata la piazza ci incamminiamo lungo Rua de la Kasbha dove tra l’altro c’è l’ufficio del Primo Ministro ed entriamo nella Medina.

La Medina, inserita nel patrimonio internazionale dall'Unesco nel 1981, è formata da un labirinto di viuzze, vicoli ciechi e strade coperte da volte a botte. I souk si susseguono uno dopo l'altro e ognuno di essi è specializzato in un preciso genere merceologico con tanto di botteghe e laboratori artigianali (quello degli orafi, dei profumi, dei tappeti, ecc.).

Vennero costruiti verso il 1200 e si ampliarono fino al 1600 seguendo criteri di sviluppo ben precisi: al centro della Medina si sistemarono le corporazioni che producevano e vendevano "merci dal buon odore" mentre verso l’esterno presero posto i laboratori che "mandavano puzza" come i conciatori, i pellettai e i tintori.

Dentro la Medina non ci sono solo i souk ma ben 700 monumenti storici: moschee, scuole coraniche, mausolei, cappelle islamiche, palazzi nobiliari e musei.

Essendo domenica, troviamo diversi negozi chiusi, che da un lato ci toglie la caratteristica primaria dell’affollamento e dell’intensità degli odori e dei colori, ma dall’altro ci consente di girare con tranquillità e sicurezza riuscendo a sentire le spiegazioni di Mario che ci ha accompagnato per un periodo di tempo.

Per cui vediamo con calma la Grande Moschea (Djamaa es Zitouna o Moschea dell'ulivo), utilizzata ancora oggi per il culto e visitabile solo nella parte del cortile interno con il suo bel colonnato, l’Hammam El-Kachachine (il bagno turco), la Medersa Slimanya (una famosa scuola coranica) ed altri palazzi.

Appena la guida ci lascia liberi di girare tra i souk (raccomandandosi però di non perderci nell'autentico labirinto di stradine) ci sperdiamo tra i vari negozietti aperti che vendono  puff di cuoio, borse, stoffe, gioielli, babucce e molto altro.

Un consiglio per chi è interessato a fare acquisti: contrattate instancabilmente, anche per più di un’ora, non mostrate da subito un interesse particolare per l’oggetto che desiderate anzi date l’impressione di fregarvene...il risultato sarà che il venditore cederà prima!

Tunisi non è solo la Medina, oltre la città vecchia c’è la Tunisi moderna divise dalla Bab el-Bahr (porta del mare) detta anche Porta di Francia ma purtroppo il tempo, come al solito, è tiranno per cui lasciamo la Medina e ci dirigiamo verso il museo archeologico del Bardo, che si trova un po’ fuori dal centro. Nelle sue stanze si trova una delle più belle collezioni di mosaici di epoca romana ("il  trionfo di Nettuno", "il trionfo di Bacco" e quello di "Dioniso e Arianna", "Orfeo che incanta le fiere", "Ulisse tra le sirene" ed il famoso "Virgilio tra le Muse"). Inoltre si possono ammirare anche reperti che rappresentano le civiltà fenicia e cartaginese.

Nel pomeriggio raggiungiamo l’aeroporto e dopo il disbrigo delle formalità di imbarco e dopo aver salutato la guida, l’autista ed il corrispondente del tour operator che hanno viaggiato sempre con noi, partiamo con il volo TU 852  alle ore 16.45 e arriviamo a Roma alle ore 18.00.

 

Considerazioni:

La Tunisia non è solo mare (infatti noi non lo abbiamo fatto), ma vale la pena visitarla per la sua storia, per il fascino delle oasi ai bordi del deserto, per le escursioni a dorso di dromedario, per l’emozione dei rally nel Sahara e altro ancora.

Chiaramente per godersi a pieno tutte queste cose non bisogna fare come noi che abbiamo fatto un vero e proprio tour de force (ma vista l’occasione!), ma pianificare almeno una settimana e puntare sull’affascinante sud del paese.

 

 

 
 
 

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