Il primo giorno ci hanno
portato con l’autobus in
giro per la città (bella,
grande, popolatissima) ma
poi abbiamo girato per conto
nostro con i mezzi pubblici.
San Pietroburgo (la città
creata da Pietro il Grande
nel 1703, la città di
Caterina II) è veramente
bella, con le sue larghe
strade, i suoi ponti, i suoi
palazzi imperiali e con i
suoi canali che fanno
ricordare Venezia.
E’ bello passeggiare sulla
Prospettiva Nevskij, la
grande arteria cittadina,
con la moltitudine di
persone che la percorrono.
Essa è la via più importante
e frequentata della città,
autentico centro della vita
cittadina.
Si dice che San Pietroburgo
è una delle poche capitali
europee in cui esista il
concetto, un po'
provinciale, di centro, e lì
dove confluiscono gli
abitanti del luogo e i
turisti.
La prospettiva Nevskij è
nata in un periodo
relativamente lungo, circa
150 anni.
Ecco perché vi si affacciano
monumenti di stili così
diversi, dal barocco al
moderno: pertanto una
passeggiata lungo i suoi 4,5
km costituisce un piccolo
corso di storia della
architettura russa. Questa
via costituisce la migliore
immagine pubblica della San
Pietroburgo di oggi.
Durante il nostro soggiorno
abbiamo visitato tra l’altro
il museo dell’Ermitage,
immenso come la grande
piazza alle sue spalle, il
Palazzo d’Inverno, la
cattedrale di sant’Isacco e
il palazzo
dell’Ammiragliato.
Abbiamo passeggiato e preso
il sole lungo il fiume Neva
vicino ai bastioni della
Fortezza di Pietro e Paolo e
visitato l’omonima basilica
che custodisce le tombe
degli zar.
A proposito di sole,
spettacolo unico è stato
passeggiare a mezzanotte e
leggere tranquillamente e
senza alcuno sforzo la guida
della città, e si ecco il
famoso sole di mezzanotte
(non c’era il sole –che era
tramontato– ma il suo
chiarore non ci ha
abbandonato per tutta la
notte.
Abbiamo assistito anche
all’apertura dei famosi
ponti di Leningrado che così
permettevano alle navi di
passare lungo il fiume.
Una sera ci hanno portato in
un locale caratteristico per
farci assistere a canti e
balli russi e farci
assaggiare il loro caviale,
delusione!!! Classico per
turisti, ci siamo ripromessi
di rifarci in seguito.
Il terzo giorno siamo andati
a vedere Petrodvoretz, uno
splendido palazzo, residenza
estiva degli zar Romanoff
sulle coste del golfo di
Finlandia.
Bellissimo il suo
vasto parco, le molte
fontane, gli scherzi
d’acqua, i suoi tanti viali.
Niente male anche la vista
del mar Baltico (tra
l’altro, anche se era
estate, freddissimo, ci
abbiamo immerso le mani!).
Il quarto giorno partenza
con volo aerflot per Mosca.
Al momento dell’atterraggio
(vista bellissima con tanto
verde e specchi d’acqua che
circondano Mosca) purtroppo
tanti vuoti d’aria e quindi
tanta apprensione finché non
abbiamo toccato terra.
Alloggiamo all’Hotel
“Russia”, grandissimo e un
po’ vecchio ma con una
posizione invidiabile: alle
spalle della Piazza Rossa.
Via, si parte alla scoperta
di Mosca. E’ una sensazione
incredibile passeggiare
nella Piazza Rossa (ampio
spazio aperto di 7300 m2 ca.
ai piedi delle mura
orientali del Cremino),
grandissima e mistica nel
tempo stesso e per fortuna
chiusa al traffico
cittadino.
E’ dichiarata
monumento nazionale tant’è
vero che mentre
passeggiavamo alcuni
poliziotti ci hanno ripreso
facendoci capire che nella
piazza Rossa (incredibile ma
vero!!!) non era possibile
fumare… ci siamo subito
adeguati spegnendo le
sigarette che chiaramente ci
siamo ben visti da gettare a
terra.
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La piazza è circondata da
alcune meraviglie: in un
lato le maestose mura del
Cremino con il Mausoleo
dedicato a Lenin, di fronte
l’edificio che ospita i
magazzini GUM (Magazzini
generali di Stato), in uno
dei lati corti
l’orientaleggiante e
bellissima basilica di San
Basilio, dall’altro lato il
palazzo del Museo storico di
Stato (con i suoi tetti
bianchi che sembrano
perennemente innevati) e la
Porta della Resurrezione.
Chiaramente durante la
nostra permanenza a Mosca ci
siamo tuffati all’interno
dei magazzini GUM (veramente
particolari), abbiamo
visitato il mausoleo di
Lenin (facendo una lunga
fila, che partiva
dall’esterno della piazza
Rossa ma velocemente in meno
di un’ora, siamo entrati e
abbiavo visto il corpo
mummificato di Lenin), siamo
stati meravigliati dalla
cattedrale di San Basilio ed
abbiamo assistito a più di
un cambio della guardia. Uno
anche a mezzanotte
(affascinante).
Purtroppo non abbiamo potuto
visitare il Cremino in
quanto era chiuso per una
settimana (la nostra) causa
la visita di non ricordo
bene quale delegazione
Indiana che era a Mosca per
festeggiare non so cosa.
Comunque andando in giro per
la città abbiamo ammirato,
alle spalle della Piazza
Rossa, la vivacissima Piazza
del Maneggio, punto di
incontro di tutti i giovani
che ne affollano i giardini
e le terrazze con i loro bar
e ristoranti, dall’altra
parte della Piazza Rossa il
fiume Moscova (da li si è
potuto ammirare il “Grande
Palazzo del Cremino”, il più
famoso tra i parchi e i
giardini moscoviti il “Gorki
Park” e poi il famosissimo
Teatro Bolscioj
(affascinante), la maestosa
Università Lemonosov ed
altri edifici governativi e
non e lo stadio di calcio.
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Un discorso a parte bisogna
fare per la metropolitana di
Mosca che è considerata, non
senza ragione, una delle più
belle del mondo. Le sue
stazioni assomigliano agli
interni di meravigliosi
palazzi, sono veramente
belle. Si possono ammirare
splendidi monumenti, pitture
e sculture, sembra di essere
in un museo originale e
unico al mondo. I marmi, i
graniti, l'illuminazione
particolare, le sculture, le
incisioni fanno la bellezza
di questa metropolitana.
Attualmente la metropolitana
è il mezzo di trasporto più
utilizzato a Mosca; ha più
di 200 km di percorso, 132
stazioni e più di 7 milioni
di passeggeri
quotidianamente.
Interessante è che le
stazioni sono collegate tra
loro oltre che dai binari da
lunghi tunnel pedonali,
utilissimi per la
popolazione in caso di
brutto tempo per muoversi da
un punto all’altro della
città.
Nel girare per la città però
non possiamo fare a meno di
notare la grande povertà che
si respira, i tanti
alcolizzati e la
prostituzione a volte anche
sfacciata.
Ci sono tanti barboni che
elemosinano, altra gente
poverissima che cerca di
vendere qualsiasi cosa.
All’uscita di un bagno
pubblico, c’era una donna
anziana che con grande
dignità provvedeva a fare le
pulizie, gli ho dato gli
spiccioli che avevo in tasca
come mancia, ha iniziato a
fare inchini e
ringraziamenti per tanto
tempo: mi sono informato,
praticamente era una donna
in pensione e gli spiccioli
(per me) corrispondevano ad
un mese della sua pensione.
C’è da pensare.
Una sera, con l’aiuto di un
nostro compagno di viaggio
che era sposato con una
moscovita, siamo andati in
un locale riservato solo ai
russi benestanti.
Praticamente con dieci
dollari in due, abbiamo
pasteggiato a caviale (a
volontà e freschissimo) e
champagne russo (molto
buono) con il tavolo accanto
all’orchestra… ci siamo
rifatti dell’esperienza di
San Pietroburgo.
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Siamo andati anche fuori
città a visitare la campagna
russa e le sue
caratteristiche “Dacie”, le
seconde case, le case di
villeggiatura dei russi.
Dopo aver fatto i soliti
acquisti: un bellissimo
samovar, le classiche
matrioske, scacchi
particolarissimi e lino in
tutte le fattezze; lunedì 6
luglio siamo ripartiti per
l’Italia dicendo addio alla
“madre patria Russia” anzi
dasvidanja. |
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