L’indomani, venerdì 28
giugno, alle 9 del
mattino, all’apertura
dell’agenzia, prendiamo la
nostra auto in affitto (una
Ford Ka) e partiamo subito
per l’Andalusia, meta
Cordoba (400 Km circa). Fa
caldo ma il viaggio,
nonostante sia lungo, è
interessante. L’autostrada
non si paga, le uscite sono
numerose come i punti di
ristoro (caratteristici) in
più il paesaggio è veramente
bello anche se brullo ma dai
colori forti. In più ogni
tanto vediamo quei
mega-cartelloni che
raffigurano un toro.
Arriviamo a Cordoba all’ora
di pranzo (molte case
bianche tutte allineate su
vie strette) e troviamo
subito l’albergo accanto
alla Moschea. Mangiamo
qualcosa e iniziamo la
visita alla città proprio
dalla Moschea che sorta come
monumento del culto islamico
fu consacrata al culto
cristiano. Dopo avere
attraversato un ampio
cortile con a palme e
aranci, si entra e ci si
trova in un autentico
labirinto di 850 colonne
alte 11 metri che formano
diciannove navate in un
senso e da trentasei in
senso trasversale. L’effetto
è veramente emozionante e
mistico nello stesso tempo
(veramente splendida).
Lasciata la Moschea ci siamo
incamminati verso il fiume
Guadalquivir e abbiamo
attraversato il grande Ponte
Romano, risalente al tempo
di Augusto e modificato
dagli Arabi. Di fronte ci si
trova la pittoresca fortezza
araba della Calahorra. Poi
siamo scesi sulla riva del
fiume pieno di gente che
passeggiava e costellato di
vecchi mulini arabi. Nel
tardo pomeriggio torniamo in
centro raggiungendo la
Juderia, antico quartiere
ebraico, la Plaza del Potro
con l'omonima Posada citata
da Cervantes nel Don
Chisciotte, la Plaza de la
Corredera, che ospita un
mercato, la Calle Angel de
Saavedra e le stradine
circostanti veramente carine
e affascinanti. Si respira
un’aria molto arabeggiante.
A sera ceniamo in un locale
simile ad una nostra
hosteria (cibo buono a poco
prezzo) e poi ci immergiamo
nella Cordoba notturna.
Sabato 29 giugno,
presto, partiamo alla volta
di Siviglia (130 Km) che
raggiungiamo dopo un'ora e
mezza circa, puntiamo
direttamente all’ufficio
turistico, dove prendiamo la
mappa della città, e subito
dopo troviamo l’albergo in
centro vicino la cattedrale.
Alle 10.30 del mattino fa
già molto caldo ma noi
imperterriti iniziamo la
visita alla città proprio
dalla cattedrale (maestosa e
imponente, entrandoci poi si
è ancor di più
impressionati) poi andiamo a
vedere la torre della
"Giralda" (il minareto della
moschea, ora trasformata in
campanile) dalla cui sommità
si gode un bel panorama
sulla città.
Lasciata la Giralda andiamo
a visitare il vicino antico
palazzo reale “l'Alcàzar di
Siviglia”. E' una
formidabile costruzione, di
stile moresco e nel suo
interno, oltre a splendide
appartamenti e sale ospita
un magnifico giardino ricco
di verde ed acqua. Lasciata
l’Alcazar passeggiamo (fa
sempre più caldo) per le
strade quartiere più tipico
é il "Barrio de Santa Cruz",
dopodiché puntiamo per il
canale fino a raggiungere la
Torre dell’Oro simbolo della
città.
Mangiamo qualcosina e ci
dirigiamo prima verso il
palazzo della Corrida. Ma
purtroppo non cerano corride
in programma quel giorno,
poi tornando indietro e
sorpassando la Torre
dell’Oro andiamo a Sud verso
la Plaza de España
(favolosa). Ci colpisce
molto con i suoi porticati,
i suoi piccoli ponti sui
canali le sue numerose e
belle maioliche… insomma uno
spettacolo. Ma non ce la
facciamo più!!! Guardiamo un
termometro, segna 42 gradi,
decidiamo di tornare in
albergo per rinfrescarci
tanto oramai sono quasi le
sei del pomeriggio. Torniamo
indietro passando per
palazzo San Telmo e infine
raggiungiamo di nuovo Plaza
del Trionfo a pochi passi
dal nostro meritato riposo.
Ci prepariamo per cena, ma
prima di mangiare
continuiamo a girare per la
città. Dopo cena (locale
caratteristico senza molte
pretese) andiamo verso il
fiume dove c’è un passeggio
niente male.
La Torre dell’Oro illuminata
fa un effetto fantastico.
All'una di notte decidiamo
di andare a dormire.
Domenica 30 giugno
partiamo per Granata (250
Km) e poco prima di arrivare
(sulla Sierra Nevada)
veniamo fermati da un
poliziotto in motocicletta,
che prima fa il duro (e gli
è riuscito bene) chiedendo
la documentazione della
macchina (visto che era in
affitto la documentazione
era negli uffici Avis) e poi
ci manda via augurandoci
buone vacanze e
raccomandandosi di mettere
le cinture di sicurezza.
Arriviamo a Granata
(affascinante) alle 10 e
mezzo e subito troviamo
alloggio (niente di
eccezionale), anche qui,
vicino alla cattedrale.
Lasciate le valige siamo
andati subito (su consiglio
del portiere dell’albergo)
passando in mezzo ad alcuni
mercatini caratteristici, a
prendere una specie di
trenino che ci ha portato
all’ingresso dell’Alhambra
(la rossa dal colore delle
sue mura).
Meravigliosa con il suo
stile moresco, gli
arabeschi, le torri, le
porte i giardini e le
fontane. In più da lì si
gode un bel panorama sulla
città.
Nel pomeriggio abbiamo
visitato la Cattedrale
(piena di turisti). Nella
città si respira molto aria
di cattolicesimo. Bella
anche la sera a Granata,
gradevole passeggiare per i
suoi quartieri tipici e
caratteristici.
Lunedì 1 luglio
partiamo alla volta di
Toledo (450 Km) lasciandoci
alle spalle l’Andalusia.
All’altezza di Jaèn (in
autostrada) ci ferma la
polizia dicendo che andavamo
troppo forte (in una curva
c’era il limite a 40 Km/h
che era impossibile vedere
se non all’ultimo). Volevano
più di mezzo milione di
multa, ma dopo lunghe
trattative (con la
possibilità di sequestro
della macchina – io allora
avevo preteso che ci
portassero a Madrid) si sono
accontentati di 150.000
lire, ma ci hanno fatto
perder più di un’ora per cui
abbiamo raggiunto Toledo
all’ora di pranzo, entrando
dalla porta centrale di mura
ben conservate.
Toledo è la patria della
lavorazione dei metalli:
spade, lame, coltelli,
pugnali (bellissimi,
cesellati, affilati).
Abbiamo visitato la
cattedrale, edificata nel
XIII secolo sul luogo di una
chiesa gotica, e l'Alcàzar,
la fortezza costruita nell'XI
secolo, sul punto più alto
della città. Antonietta ha
anche acquistato dei monili
in una gioielleria.
Dopo proseguendo il viaggio
siamo arrivati ad Avila (100
Km) dove ha abitato Santa
Teresa. Abbiamo ammirato le
maestose mura di cinta con
le sue numerosi torri e la
pulizia e tranquillità della
città.
Di seguito siamo andati a
Segovia (50 Km) dove si
rimani colpiti dalla
grandezza dell’acquedotto
romano alto fino a 28,5
metri, dalla stupenda
Cattedrale gotica e dalla
bellezza dell’Alcazar (il
castello).
Vista la tarda ora,
decidiamo di rientrare a
Madrid con l’autostrada
(l’unica a pagamento) e
troviamo alloggio in un
hotel che affaccia sulla
Plaza Puerta del Sol.
Dopodiché lasciamo l’auto
all’Avis e andiamo in cerca
di un ristorante (erano le
11 e avevamo fame!!!).
Questa volta siamo stati
fortunati… lì vicino ne
troviamo uno che ci ispira
visto che era frequentato da
spagnoli in gran quantità.
Si cenava in mezzo alla
strada chiusa al traffico.
Ci hanno portato una paella
da favola con la classica
padella (tanta e buonissima)
ed una sangrija veramente
eccellente. Poi, stanchi
siamo andati a dormire.
Martedì 2 luglio
iniziamo la vera e propria
visita a Madrid. Favoriti
dal fatto di trovarci alla
Plaza Puerta del Sol (ideale
centro di Madrid) non ci è
stato difficile raggiungere
le mete che ci eravamo
prefissati. Partiamo dalla
Gran Via che percorriamo
tutta (soffermandoci spesso
nei negozi) fino ad arrivare
a Plaza de Espana (con i
suoi giardini), poi
proseguiamo per raggiungere
il vicino Palazzo Reale.
Prima però ci dirigiamo
verso Plaza de Oriente che
purtroppo per noi era tutta
circondata da bandoni per
via dei lavori di
rifacimento (l’abbiamo
ammirata da delle
finestrelle). Visitiamo il
Teatro Real e la piazzetta
alle sue spalle (Plaze
Isabel II, carina). Andiamo
poi al Palazzo Reale
(maestoso) – di fronte Pl.
de Oriente e visitiamo anche
la chiesa di Nostra Senora
de la Almudena che si trova
di fronte l’ingresso del
palazzo Reale. Andiamo anche
nella chiesa di San
Francesco el Grande e alla
Cattedrale de S. Isidro.
Torniamo (tardo pomeriggio)
poi a Plaza Mayor, che
abbiamo visto con altri
occhi ora che ci eravamo
calati nella realtà
spagnola.
La Piazza è veramente bella
con i suoi splendidi portici
pieni di vita.
Lasciata la piazza torniamo
verso l’albergo passeggiando
per queste belle strade,
comprendiamo che cosa vuol
dire “movida”, parola che ha
senso solo in Spagna (a
Madrid in particolare), nata
all’indomani della caduta
della dittatura franchista,
che sintetizza i piaceri di
stare all’aria aperta, di
incontrarsi, di radunarsi
nei locali, di affollare le
strade passeggiando con
lentezza, di vedere e farsi
vedere, di fare tardi… (tra
l’altro con lo stesso fuso
orario italiano la notte
arriva più tardi) ci
adeguiamo subito!
Dopo cena si continua a
girare fino a stancarsi.
Mercoledì 3 luglio
continuiamo la nostra visita
ma stavolta in direzione
opposta percorrendo calle
San Jeronimos fino al Museo
del Prado con il suo Paseo,
per proseguire poi per il
giardino botanico, la
stazione di Alocha, il
Parque del Ritiro, plaza de
la Indipendenza per poi
passare al Paseo de
Recoletos e quindi nella
zona commerciale. Ne abbiamo
visti tanti di negozi!
A sera siamo tornati a
gustare la stessa paella
favolosa allo stesso
ristorante. Poi giriamo tra
la gente che fa la spola tra
birrerie e taverne varie.
Giovedì 4 luglio,
prima di partire facciamo
visita ad un “Museo del
Jamòn”, negozi facente parte
di una catena storica che
offrono il più inverosimile
assortimento di prosciutti
che si possa immaginare dove
veniamo sopraffatti da
profumi intensi (tanti
assaggini), solo nel centro
di Madrid ne abbiamo visti
cinque o sei.
A fine mattina raggiungiamo,
con il bus di linea,
l’aeroporto dove ci
imbarchiamo e arriviamo a
Roma nel pomeriggio.
Fine di una vacanza faticosa
ma nello stesso tempo bella.
La Spagna ci ha
impressionato molto
favorevolmente, da tornare,
magari visitando il Nord
(Paesi Baschi, Santiago
ecc.)
Hasta la vista! |
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