Sabato 29 maggio
- Roma - Dublino |
Alle 9.00 siamo
all’aeroporto di Ciampino
per il check-in dei bagagli
e alle 11.30 (mezz’ora di
ritardo) partiamo. Alle
13.30 ora locale, dopo tre
ore di volo, arriviamo a
Dublino.
Al terminal
prendiamo un bus-navetta
della Aircoach che per 12
euro a testa (andata e
ritorno) ci porta in venti
minuti nel centro della
città. 3 minuti a piedi e
siamo all’hotel.
Alle 4 del pomeriggio siamo
già pronti per visitare la
città.
Il tempo ci è amico,
anche se è nuvoloso non
piove e non fa freddo.
Mentre venivamo
dall’aeroporto siamo stati
colpiti dal “movimento” in
O’Connell Street, per cui ci
dirigiamo verso nord e
attraversiamo l’O’Connell
Bridge, per passare il fiume
Liffey che attraversa tutta
la città.
Ci ritroviamo su
questa grande e larga via
dedicata a Daniel O'Connell,
che fu il più grande leader
dell'Irlanda cattolica tra
il 1700 e il 1800 e dominata
dallo Spire, un enorme
monumento alto 120 metri a
forma di cono chiamato anche
l’ago, per via della sua
forma, (si dice che sia
visibile da ogni angolo
della città), monumento
eretto per commemorare il
millennio ma inaugurato in
ritardo nel 2003.
O'Connell
Street (con le sue numerose
statue: da Parnell a Padre
Theobald Mathew, da Larkin
fino allo stesso O’Connel) e
le strade vicine sono famose
per lo shopping dublinese.
Noi la percorriamo fino allo
Spire per poi girare a
sinistra per Henry Street
(isola pedonale) piena di
bei negozi e shopping
center, ma niente pub…
strano! Eccoli i pub a Earl
Street la strada a destra
della O’Connel. C’è anche la
famosa statua di James
Joyce.
Alle 18.30 i negozi chiudono
per cui torniamo indietro,
ripassiamo il fiume Liffey,
costeggiamo il Trinity
College e raggiungiamo la
statua di Molly Malone, “la
sgualdrina col carretto”
come i Dublinesi la
chiamano…
Di fronte la
statua si apre la Grafton
Street, strada pedonale per
gli amanti dello shopping ma
ora un po’ “svuotata" vista
l’ora.
Per cui rientriamo in
albergo e subito dopo ne
usciamo per la cena e visto
che ci troviamo nel quartiere
di Temple Bar decidiamo di
cenare in uno dei locali
della zona.
E’ sabato sera, ci avevano
parlato della vivacità della
zona ma mai avremmo pensato
di vedere quello che abbiamo
visto: tre isolati di pura
follia!
Quanta gente, tanti
turisti e tanti irlandesi
sia in strada che nei
numerosi pub (il più famoso
è il “rosso” Temple Bar da
cui prende il nome il
quartiere) che tra l’altro
sono praticamente la maggior
parte degli esercizi
commerciali del quartiere
insieme a ristoranti,
gallerie d’arte e centri di
esposizione.
Musica dal vivo
sia in strada che nei locali
(tra l’altro alcuni
musicisti sono veramente
bravi).
Gente festosa che passa da
un pub all’altro tracannando
pinte e pinte di birra!
Tante ragazze, vestite nei
più stravaganti dei modi e
spesso in gruppo. Tra
l’altro ci hanno spiegato
che è tradizione ormai
festeggiare l’addio al
nubilato in questo modo,
vestite in maniera bizzarra
ma osservando un tema ben
preciso (ad esempio vestite
da forze dell’ordine o da
pink lady ecc.).
Alle 10.00 (cominciava
allora ad imbrunire) ceniamo
in un pub (ottima carne e
ottima birra) e concludiamo
la serata passeggiando per
il quartiere.
Domenica 30 maggio
- Dublino - Howth |
Ci svegliamo con comodo e
visto il bel tempo decidiamo
di andare a visitare la
penisola di Howth che si
trova a soli 15 chilometri a
nord di Dublino. Per cui
dopo colazione, ci
incamminiamo verso la O’Connell
Station (anche se non è la
più vicina al nostro hotel)
per prendere il treno della
DART, una sorta di
metropolitana di superficie
che unisce la zona nord e la
zona sud della baia di
Dublino. Nel tragitto
ammiriamo la Custom House
imponente edificio del 1800
che si affaccia sul fiume
Liffey sede prima della
dogana e ora di uffici
governativi.
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Dopo circa trenta minuti di
treno arriviamo a Howth, in
origine piccolo ed isolato
villaggio di pescatori
costruito nei primi anni del
1800, oggi rinomato centro
turistico con il suo bel
porto. Appena scesi dal
treno ci facciamo una
passeggiata sul molo fino al
piccolo faro. Poi
inoltrandoci nel paesino
raggiungiamo le rovine di
Howth Abbey e da lì
(ignorando l’autobus che fa
una parte del percorso) ci
inerpichiamo nelle strette e
caratteristiche vie del
paese che ci porteranno ad
esplorare l’Hill of Howth,
promontorio roccioso
chiamato “naso”.
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Nella faticosa salita siamo
stati ricompensati da tanti
e particolari paesaggi e
dalla gentilezza degli
abitanti (ci hanno anche
invitati ad entrare nelle
loro case per offrirci da
bere). Abbiamo pranzato in
un pub al centro del
promontorio e ci siamo
goduti i vari panorama sulla
baia di Dublino percorrendo
i vari sentieri che passano
a fianco di bei campi da
golf e di altrettanto
scogliere fino ad arrivare
al Faro di Baily il tutto
immersi in tantissime piante
di ginestre in fiore (la
vera Irlanda).
Anche se stanchissimi siamo
tornati al paese, sempre a
piedi, e ci siamo fermati in
un mercato caratteristico di
prodotti alimentari
biologici che si allestisce
la domenica vicino alla
stazione.
Ormai tardo pomeriggio
riprendiamo la Dart e
scendiamo alla Pearse
Station.
Giriamo un po’ per
la zona georgiana della
città ed in Merrion Square
con i suoi edifici dalle
porte colorate ed infine rientriamo
verso Temple Bar. Sosta
d’obbligo all’Hard Rock Cafè
e poi in albergo pronti per
riuscire per cena. Cambiamo
pab-ristorante ma rimaniamo
sempre in Temple Bar: ci
piace troppo l’atmosfera e
la “movida” (anche se
leggermente inferiore a
quella del sabato sera.)
Lunedì 31 maggio
- Dublino |
Iniziamo la giornata con la
visita al vicino Trinity
College, la più prestigiosa
università irlandese
frequentata in passato da
personaggi famosi quali
Oscar Wilde e Samuel
Beckett.
Una volta passato il modesto
portone d’ingresso ci si
trova immersi nella quiete
di un cortile in ciottoli e
tra edifici (belli) vecchi
di quattro secoli con al
centro un campanile alto 30
metri. Tra gli edifici più
interessanti spiccano la
cappella universitaria e la
vecchia biblioteca.
Il fiore all'occhiello
dell’ateneo è senza dubbio
il Book of Kells, un libro
che racchiude i 4 Vangeli
creato dai Monaci
dell’Abazia di Kells, è il
primo manoscritto della
storia con illustrazioni a
colori. Ma noi siamo stati
colpiti, una volta arrivati
al primo piano, dalla “Long
Room” immensa biblioteca
con oltre 200.000
manoscritti antichi (da
rimanere senza fiato!) e in
bella vista la secolare arpa
presa a modello dalla
Guinness e dallo stato
Irlandese.
Lasciata l’Università
percorriamo Dame Street dove
spiccano gli edifici della
Bank of Ireland e della
Central Bank (la banca
sospesa) fino ad arrivare
alla City Hall.
Alle spalle
del Municipio sorge il Dublin Castle fondato nel
XIII secolo da Re Giovanni
d’Inghilterra. Ora rimane
solamente la Record Tower ed
un elegante edificio. Dal
giardino del Castello è
possibile, solo con un tour
guidato, accedere anche al
Salone di San Patrizio, alla
Sala dei Ricevimenti e alla
Sala del Trono.
Proseguiamo ed arriviamo su
un’ampia isola pedonale da
cui possiamo ammirare la
Christ Church Cathedral che
sorge entro le primitive
mura medievali della città.
Fondata nel 1037 è la più
vecchia cattedrale di
Dublino.
Anche qui
l'ingresso è a pagamento.
Facciamo una piccola
deviazione verso sud
e raggiungiamo la famosa
Cattedrale di San Patrizio
che con i suoi alti
pinnacoli è il simbolo della
cattolicità degli irlandesi.
A San Patrizio è dovuto
anche il trifoglio come
simbolo rappresentativo
dell’Irlanda: si narra
infatti che tramite questa
pianta il santo abbia
spiegato agli irlandesi il
concetto cristiano della
Trinità.
Usciti dalla cattedrale ci
soffermiamo un po’ nei
giardini che sorgono alle
sue spalle e poi vista l’ora
e vista la fame troviamo un
pub per rimetterci in sesto.
Dopo pranzo continuiamo il
nostro giro e passando per
St. Catherine’s Church,
arriviamo alla Guinness
Storehouse. Questo è il
luogo più visitato di
Dublino e altro non è che il
museo della birra Guinness.
Entrata a 15 euro (compresa
nel prezzo l’audioguida
anche in italiano), ci si
trova in un edificio di
sette piani salendo i quali
si passa in rassegna la
storia e le fasi di
lavorazione di questa
famosissima birra scura
irlandese fino ad arrivare
al settimo piano chiamato
Gravity Bar dove, compreso
nel prezzo del biglietto, si
ha diritto ad una pinta di
birra, o altro drink,
ammirando il panorama a 360
gradi su Dublino.
La Guiness
merita un discorso a parte,
fa parte della storia e
della cultura irlandese,
interessante è la vicenda
del marchio (la famosa arpa
celtica) che nel momento in
cui lo stato irlandese
voleva adottarla come
simbolo della nazione ha
dovuto accordarsi con la
Guinness, in quanto titolare
del marchio, e quindi
invertire orizzontalmente
l’arpa.
In tutta Dublino ci
sono numerosi stores
dedicati esclusivamente alla
Guinness.
Purtroppo visto l’orario
siamo stati costretti a
rinunciare alla visita della
Kilmainham Gaol, una delle
più grandi prigione d’Europa
legata agli eventi più
importanti della nascita
dell’Irlanda.
Quindi prendiamo un taxi e
in dieci minuti siamo
all’hotel. Decidiamo di
andare a fare un po’ di
shopping in Grafton Street
(affollatissima e piena di
turisti, tantissimi
italiani) con sosta
d’obbligo al Bawley’s
Oriental Cafè (il locale più
prestigioso della zona) e,
quando i negozi cominciano a
chiudere, entriamo nello
Stephen’s Green Shopping
Center, bell’edifico tutto
vetrate e negozi aperti fino
alle 19.30.
Arrivata l’ora di cena
giriamo un po’ nella zona
(comincia una leggera
pioggerellina) e decidiamo
di entrare nel famoso pub O’Neill,
con self-service e musica
dal vivo.
Dopo cena raggiungiamo il
nostro hotel e ci fermiamo
per concludere la serata nel
pub. Ottima scelta perché
assistiamo ad uno spettacolo
di musica dal vivo da parte
di tre musicisti veramente
bravissimi!
Martedì 1 giugno - Dublino -
Roma |
Ultimo giorno a Dublino.
Dopo colazione decidiamo di
visitare un’altra attrattiva
di Dublino: i ponti.
Il più storico è quello di
O’Connell Bridge del XVII
secolo, visto il primo
giorno, il più bizzarro è
sicuramente il Ha’Penny
Bridge, ponte pedonale con
caratteristici lampioncini
al centro, di fronte Templa
Bar, chiamato così perché un
tempo si pagava un tributo
di un penny per poterlo
attraversare.
Subito dopo altro ponte
chiamato Millennium Bridgre
(anno 2000), ultimo arrivato
e anch'esso pedonale.
Poi sempre seguendo il fiume
Liffey vediamo oltre ad
altri ponti The Four Courts,
edificio che ospita le
quattro Corti: cause civili,
Corte dello Scacchiere,
Corte del Banco del Re e la
Corte di Giustizia.
Lasciamo il fiume e passando
per l’aerea medioevale ed il
castello raggiungiamo la
parte finale di Grafton
Street dalla quale inizia il
parco di ST. Stephen’s Green
senz’altro il parco più
famoso di Dublino (22 acri
con laghetti, corsi d’acqua,
boschi, giardini e fiori
coloratissimi).
Pranziamo di nuovo nel pub
O’Neill e subito dopo
torniamo in albergo.
Prendiamo i bagagli e alle
14.45 siamo alla fermata
della Aircoach che ci porta
all’aeroporto.
Partiamo in orario e alle
21.00 siamo di nuovo a Roma.
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