Sabato 28 giugno
- Roma - Ussita -
Visso |
Sono le 8,00 e si parte.
Autostrada per Firenze,
usciti a Orte e poi diritti
fino a Spoleto. Giriamo per
la valle del Nera e dritti
fino a Visso, poi direzione
Ussita dove arriviamo alle
11,00 circa. Il tempo di
aprire casa di Cesare e
finalmente siamo in vacanza.
Riscendiamo a Visso che è
tra l’altro la sede del
Parco Nazionale dei Monti
Sibillini. E' un bel paese
incastonato tra contrafforti
boscosi alla confluenza di
cinque valli percorse da
altrettanti torrenti. Nel
centro storico, tra edifici
del ‘200 e ‘300, varcata
porta S. Maria spicca la
bella piazza Martiri Vissani
con la chiesa di S. Agostino
del sec. XIV la cui facciata
è adornata da un portale
gotico sovrastato dal rosone
e con la chiesa di S. Maria
del sec. XIII, la cui
entrata è fiancheggiata da
due leoni. Bello il corso
che finisce con il
Municipio.
Dopo un aperitivo al bar
della piazza raggiungiamo il
ristorante “La Filanda”
consigliatoci da Cesare e ci
siamo beati di una
pappardella al cinghiale da
urlo.
Pomeriggio di assoluto
riposo al fresco di Ussita,
poi per cena di nuovo al
ristorante, questa volta per
assaporare la trota altro
piatto forte della val
Nerina, visto i tanti
allevamenti presenti lungo
il fiume.
Domenica 29 giugno
- Frontignano -
Castelluccio |
Ussita, detta anche la porta
delle vette: il concetto
base del nome sarebbe
infatti “via d’uscita”
praticamente una porta tra
le cime. Ancora oggi questo
comune è il punto di
partenza per avventurose e
suggestive escursioni sui
Monti Sibillini come quelle
del Monte Bove e del Monte
Bicco dalle quali ammirare
le valli principali e le
colline che scendono verso
l'Adriatico, visibile nelle
giornate più nitide.
Noi raggiungiamo subito
Frontignano, tipico paese di
alta montagna con la funivia
per i campi da sci alla base
del Monte Bove, e poi
passata Castelsantangelo sul
Nera, saliamo percorrendo
numerosissimi tornanti fino
al piani di Castelluccio di
Norcia.
Il colpo d’occhio che ci si
propone è veramente
entusiasmante, la fioriture
delle vallate del Pian
Grande e del Pian Perduto è
di grande impatto: a farla
da padrone in questi giorni
è il giallo, dell'infestante
delle lenticchie, il rosso e
il viola.
Tra i due piani si trova il
borgo di Castelluccio,
piccolo e carino. Unica cosa
negativa è stato il non
sapere che questa domenica è
stata proclamata la
“giornata della fioritura”
per cui c’era tantissima
gente, auto, pullman ma
soprattutto moltissime moto.
Praticamente era impossibile
muoversi. Per fortuna noi
siamo arrivati abbastanza
presto altrimenti restavamo
bloccati e non riuscivamo a
vedere nella totalità i due
piani.
Lasciato Castelluccio
rientriamo a casa e a sera…
piatto forte: fettuccine ai
funghi!
Lunedì 30 giugno
- Cascia - Norcia |
Questa volta usciamo dal
Parco riscendendo la Valnerina da Visso fino a
Cerreto di Sploleto, giriamo
e puntiamo verso Cascia dove
arriviamo alle 9.30 circa.
La cittadina, situata tra le
più alte cime dell’Umbria,
deve la sua importanza al
santuario eretto in nome di
Santa Rita, uno dei più
importanti centri spirituali
e celebre meta di
pellegrinaggio… ma anche,
come tutta l’Umbria, alla
sua rinomata buona tavola!
Visitiamo quindi la
basilica, nel cui interno e'
esposto il corpo di Santa
Rita, che troviamo un po’
troppo in stile moderno.
Altro da vedere è la Chiesa
Gotica di San Francesco che
colpisce per la bellezza del
rosone e del suo portone
ogivale.
Avremmo voluto passare anche
per Rocca Porena, paese
nativo della Santa, ma
abbiamo preferito lasciare
la cittadina di S. Rita e
rientrare nel Parco puntando
direttamente su Norcia.
Dopo aver percorso diverse
gole arriviamo alla piana di
Santa Scolastico dove,
protetta da mura del XIII
secolo, sorge Norcia. La
cittadina, vittima nel corso
dei secoli di disastrosi
terremoti, è legata alla
figura di San Benedetto
fondatore del primo ordine
monastico occidentale e
patrone d’Europa.
Norcia è anche famosa per la
sua gastronomia: su tutto i
salumi, ma anche lenticchie,
formaggi e tartufi sono
compresi nel menù di quella
che è conosciuta in tutto il
mondo come “norcineria”.
Parcheggiamo in centro e ci
troviamo subito a passeggio
sul corso che va da Porta
Romana a Piazza S. Benedetto
(molto carino). Sulla bella
piazza si affacciano la
basilica di S. Benedetto
eretta sulla casa del santo
nel XIV sec. e adornata da
un magnifico rosone, il
portico delle Misure e il
Palazzo Comunale risalente
al XIII sec..
Bello passeggiare in queste
vie caratteristiche e pulite
e pieno di caratteristici
negozi tra cui spiccano le
norcinerie con le loro
“artistiche” vetrine e i
loro bizzarri prodotti: "le
palle del nonno", "i cojoni
di mulo".
Durante la visita abbiamo
cercato un ristorante in cui
accettassero anche Picasso
e, dopo svariati tentativi,
lo abbiamo trovato: Cantina
de Norsia. Siamo stati
fortunati buona cucina
(fettuccine funghi e
tartufo, cinghiale alla
piastra e al salmì) e buon
prezzo oltre alla
gentilezza.
Abbiamo passato veramente
una bella giornata e Norcia
e decisamente una cittadina
da visitare. In più a
sorpresa... a Roma non ci
sono più ma qui a Norcia ne
abbiamo visto uno
funzionante... cosa? un
Vespasiano!
Al ritorno siamo passati
anche per Preci, altro borgo
caratteristico del Parco.
Martedì 1 luglio
- Camerino - Matelica |
Per la giornata decidiamo di
andare a visitare Camerino,
comune della provincia di
Macerata. La città è nota
soprattutto come sede
universitaria (fondata in
età medioevale, fiore
all’occhiello e orgoglio
della città), come uno dei
piccoli centri storici più
ricchi d'arte e ben
conservati del centro
Italia, per la buona cucina
e per essere il luogo in cui
venne fondato l'ordine dei
Cappucini.
Arrivati parcheggiamo
dinanzi i giardini della
Rocca dei Borgia.
Passeggiando tra belle
strade raggiungiamo Piazza
Cavour (chiamata dai
camerinesi piazza del
Duomo), fulcro della vita
cittadina e punto di
incontro preferito, dove si
trovano e svettano il Duomo,
il Palazzo Arcivescovile ed
il Palazzo Ducale
Il Duomo venne ricostruito
nel 1800, dove prima sorgeva
una chiesa di epoca
romanico-gotica, distrutta
dal terribile terremoto del
1799.
Il Palazzo Arcivescovile, a
portici e di forme
rinascimentali, ospita la
Curia ed i suoi uffici,
oltre al Museo Diocesano.
Il Palazzo Ducale, con il
bellissimo quadri-portico
dal quale si accede a un
suggestivo balcone che offre
una visuale sui Sibillini ed
una piccola panoramica sul
sottostante orto botanico,
oggi è sede dell’Univeristà.
Giriamo un po’ per il centro
(peccato che il famoso
teatro Filippo Marchetti era
chiuso) e poi torniamo alla
macchina ma prima visitiamo
la Rocca dei Borgia bella
costruzione con torrioni
cilindrici immersa nel verde
voluta da Cesare Borgia per
controllare il versante
sud-ovest della città. Oggi
la Rocca è adibita a
giardini pubblici, inoltre
nella parte alta si trova un
rinomato ristorante e un
bar-pub.
Lasciata Camerino decidiamo
di andare a visitare la
vicina (20 Km circa) e poco
pubblicizzata cittadina di
Matelica anche se è famosa
per il Verdicchio, ottimo
vino bianco e per aver dato
i natali a Enrico Mattei, il
fondatore dell'ENI. Il
centro storico è
caratterizzato dalla varietà
architettonica degli
edifici. Il punto nevralgico
è l’antica piazza, oggi
intitolata per l’appunto ad
Enrico Mattei.
Al centro della piazza
spicca la bella fontana
ottagonale, in pietra bianca
e ornata da quattro statue
di divinità marine, mentre
ai lati il Palazzo del
Governo (1271), la Torre
Civica, la Loggia (1511), il
Palazzo Ottoni (1472), il
Palazzo Comunale e la Chiesa
del Suffragio la rendono più
ricca e particolare.
Al ritorno ci siamo fermati
(a pochi Km da Visso) alla
“Locanda del Re” dove
abbiamo mangiato io
fettuccine al tartufo e
Antonietta ai gamberi di
fiume (entrambi ottimi).
Mercoledì 2 luglio
- Macereto - Fiastra |
Questa volta scegliamo di
passare la giornata in
montagna per cui ci
dirigiamo, da Visso, in alto
verso il versante
occidentale dei Monti
Sibillini fino a raggiungere
il Santuario di Macereto: un
complesso religioso che
sorge a circa 1.000 mt. di
altitudine sul luogo nel
quale, secondo la
tradizione, il 12 agosto del
1359 un mulo che trasportava
da Ancona al Regno di Napoli
un simulacro della Madonna
qui si inginocchiò e non
volle più ripartire. Alcuni
passanti, accorsi per
prestare il proprio aiuto,
videro in quello che era
accaduto un segno divino e
pretesero che qui venisse
costruita una piccola chiesa
che potesse custodire
l’immagine della Madonna.
Nel corso degli anni, vista
l’importanza del luogo
(crocevia per i pellegrini
dell’Abruzzo e della Sabina
che intendevano raggiungere
il Santuario di Loreto) la
primitiva cappella è stata
abbellita e ampliata fino ad
avere l’aspetto attuale.
Il Santuario, tutto
rivestito in travertino, si
presenta a pianta ottagonale
con tre avancorpi su cui si
aprono altrettanti portali
rivolti verso Visso, Ussita
e Cupi, riccamente scolpiti.
Del complesso fanno parte
anche la Casa dei
Pellegrini, la Casa del
Corpo di Guardia ed il
Palazzo delle Guaite,
edificato tra il 1571 ed il
1583 e racchiuso, insieme al
Santuario, in un recinto di
mura con portico interno che
fungeva da centro di
attività economiche e
commerciali per gran parte
del territorio montano.
Ancora oggi il Santuario,
che rappresenta la maggiore
espressione
dell’architettura
rinascimentale del 1500,
stupisce per le perfette
linee e lo stupendo contesto
paesaggistico nel quale si
trova immerso.
Subito dopo puntiamo su
Fiastra la cui fama si deve
soprattutto al lago, un
vasto bacino artificiale
formato con la costruzione
di una diga di sbarramento
del fiume Fiastrone di
dimensioni imponenti (86
metri di altezza e 360 di
lunghezza) in una conca
circondata da bellissimi
colli verdeggianti e con lo
sfondo dei Monti Sibillini
La riva del lato sinistro
risulta essere molto
scoscesa e pertanto non
particolarmente accessibile
mentre quella del lato
destro, molto più
pianeggiante, è attrezzato
con lettini ed ombrelloni e
con un comodo sentiero posto
proprio a ridosso del lago
percorribile sia a piedi che
in bicicletta.
Peccato il solito cartello
di divieto (questa volta da
giugno a settembre) per cani
anche a guinzaglio… assurdo!
Per cui non abbiamo potuto
fare la passeggiata lungo il
lago ma abbiamo sostato in
un altro punto.
Al ritorno ci fermiamo
all’agriturismo “Le Casette”
(bello) dove con nostra
immensa gioia gustiamo
pappardelle alle lepre e una
grigliata di agnello
veramente favolosa.
A sera, invece torniamo alla
Locanda del Re con il nostro
amico di Roma (appena
arrivato) ma nativo di
Ussita Maurizio e sua moglie
Gisella per fare il “giro
pizza”. Praticamente pizza e
birra finché ci va al prezzo
di 11,00 euro a testa.
Giovedì 3 luglio
- Ussita - Casette
d'Ete |
Mattina dedicata al completo
relax nella piazza di
Ussita.
Nel primo pomeriggio, con
Maurizio e Gisella, ci
mettiamo in viaggio per gli
Outlet di Casette d’Ete e
dintorni nella speranza di
trovare qualche occasione in
questo tempio di grandi
firme. Speranza vana!
Nessuna occasione.
Per le otto siamo di nuovo a
Ussita e poi piacevole
serata e cena a casa dei
nostri amici.
Venerdì 4 luglio
- Visso - Vallo di
Nera - Roma |
Ultimo giorno nel parco. In
tarda mattinata andiamo a
Visso, dove, dopo aver
gustato un aperitivi in
piazzetta, siamo tornati
alla “Filanda” per godere
ancora delle loro
pappardelle al cinghiale,
veramente molto buone.
Poi torniamo ad
Ussita per chiudere casa e
alle quattro circa ci
mettiamo in viaggio per
tornare a casa.
Ripercorriamo un’altra volta
le gole della Valnerina, ma
prima di arrivare a Spoleto
visitiamo il piccolo (420
abitanti) borgo di Vallo di
Nera.
Il paese, che sorge su una
collina all’inizio della
Valnerina, è un vero e
proprio paese monumento con
le sue case di pietre
bianche e i suoi vicoli
perfettamente conservati.
Infatti è inserito tra i
Borghi più belli d'Italia ed
è Bandiera arancione del
Touring club.
Proseguiamo il viaggio e
arriviamo a Roma in serata.
Fine di una vacanza
all’insegna del relax e
della buona cucina. Che poi
sono le migliori! |