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.:: (2013) - Salento

     

Nella terra della Taranta

in relax tra mare e cultura

 

Finalmente dopo più di 1 anno e mezzo, causa casa nuova, torniamo a viaggiare.

Decidiamo di rimanere in Italia così da poter portare con noi anche Picasso, il nostro cane. La scelta cade sul Salento, per cui ci siamo dati da fare su internet per trovare una sistemazione appropriata non tanto per noi quanto per Picasso.

Quindi niente girovagare ma far tappa fissa in un luogo per poi girare giornalmente.

La scelta ricade, visto la centralità del luogo, sull’agriturismo Malapezza, sulla costa adriatica presso Borgagne frazione di Melendugno, dove affittiamo un bungalow per una settimana al costo di 300 euro compresa la colazione.

 
Sabato 24 agosto - Roma - Marina di Melendugno

Sveglia presto, e alle 7 e mezzo circa partiamo.

Autostrada del sole, poi tagliamo sull’adriatica e dopo un paio di piccole soste per far sgranchire le zampe a Picasso, alle 11 e 30 arriviamo a Bitonto (10 km prima di Bari) il paese natio di Antonietta. Facciamo una sosta al cimitero per un saluto al papà di Antonietta e ripartiamo. Picasso nonostante tutto si comporta abbastanza bene, lo facciamo mangiare, bere e sgambettare subito prima di prendere la Bari-Brindisi.

Poi direzione Lecce. Sarà il caldo (nonostante l’aria condizionata), la stanchezza ed il grande traffico (pare che quest’anno tutti gli italiani hanno deciso fare le vacanze nel Salento), ma sembra che non si arrivi mai.

Arrivati a Lecce prendiamo la tangenziale est e, dall’uscita 9b, ci dirigiamo verso Melendugno e la sua famosa marina. Finalmente alle quattro arriviamo a destinazione.

Prima perplessità: l’agriturismo e fondamentalmente un campeggio. Il bungalow che ci assegnano non è di legno ma nonostante ciò decidiamo di rimanere perché è molto comodo, pratico e spazioso per Picasso.

Notiamo tra l’altro un grande fermento nel campeggio che è pieno nonostante l’orario sia più da mare. Capiamo subito il perché appena vediamo un pullman fermarsi e caricare tanta gente: c’è la notte della Taranta a Melpignano.

Se non fosse per Picasso saremmo andati anche noi.

Appena ci siamo sistemati abbiamo ripreso la macchina e in cinque minuti arriviamo alla famosa e affollata spiaggia di Torre dell’Orso. Altra perplessità: all’ingresso faceva bella vista un cartello che riportava una recentissima legge regionale che impediva l’ingresso ai cani nelle spiagge libere. Rabbuiati giriamo un po’ per la cittadina (frizzante e piena di gente) e andiamo a cena al ristorante “Dietro l’angolo”, da evitare assolutamente: acqua depurata spacciata per frizzante, pasta precotta e pesce di pessima qualità (il mio calamaro alla griglia, rimandato indietro, puzzava…).

Certo che come primo giorno la vacanza non promette bene ma per fortuna poi ci ricrederemo su tutto.

Domenica 25 agosto - Otranto - Martano

Decidiamo di andare a visitare Otranto, per cui percorriamo la litoranea e alle 9.00, dopo circa 20 Km arriviamo in questa splendida città marinara situata sul canale omonimo che è anche la città posta più ad est d’Italia. Parcheggiamo in un grande parcheggio pubblico (a pagamento) e subito dopo ci troviamo sul lungomare degli Eroi (veramente bello). Ciò che più ci colpisce sono il bianco delle case e il turchese del mare, uno dei più limpidi e trasparenti d’Italia.

Subito dopo aver passato i giardini comunali attraversando la Porta Terra entriamo nella cittadella e dalla Porta Alfonsina ci ritroviamo nel vivo delle viuzze del centro, strette stradine lastricate con pietra viva. Passiamo tutta la mattina visitando la Cattedrale, vero capolavoro d’arte al cui interno si trovano  il celebre mosaico pavimentale, opera straordinaria in stile romanico con al centro il celeberrimo albero della vita, e sette enormi armadi dove sono conservate le ossa ed i teschi dei martiri di Otranto, gli oltre 800 abitanti della città che nel 1480 furono trucidati dai turchi; il possente Castello voluto da Federico II di Svevia nel 1226 e modificato in seguito da Aragonesi (XV sec.) e dall'imperatore Carlo V (XVI sec.), chiamato anche Forte a Mare, che domina tutta la baia di Otranto e dai cui bastioni abbiamo cercato di vedere le coste dell’Albania (ci hanno assicurato che con la giornata giusta ci si riesce).

Bella anche la Basilica di S. Pietro, ma la cosa più bella è certamente il passeggio per il borgo antico, uno dei più belli d’Italia, con la sua arteria principale Corso Garibaldi, costellato di botteghe e piccoli negozi, con artigianato locale e altri prodotti esposti e aperti fino a tarda sera, Piazza del Popolo con la Torre dell’Orologio e la Porta a Mare.

Ma quello che veramente ci ha più colpiti è vedere gli abitanti di Otranto che tranquillamente escono da casa e con un telo si recano a mare a fare il bagno in un’acqua da fare invidia a qualsiasi rinomata località turistica.

Pranziamo con la classica Pita pugliese (ottima) e poi torniamo all’agriturismo anche perché il tempo non promette niente di buono, infatti nel primo pomeriggio piove.

Appena smesso ci facciamo un giro in macchina e arriviamo a Martano, il più grande paese dei 9 che compongono l’area Grecia Salentina (nel dialetto si conserva il greco).  Giriamo un po’ nella piazza, facciamo un happy hour ammirando le fortificazioni e la Chiesa parrocchiale.

A sera andiamo a cena al ristorante “Il Peschereccio” di Borgagne, ottimo sia il locale che il servizio. Tutto a base di pesce freschissimo e a prezzo ragionevole, vivamente da consigliare tant’è vero che decidiamo di tornarci anche l’indomani.

Lunedì 26 agosto - Lecce - San Foca

Giornata dedicata alla visita di Lecce (conosciuta anche come la “Firenze del Sud”). Partiamo presto e dopo mezz’ora siamo nel centro storico di questa città, dall’importante storia e simbolo di architettura barocca, presente praticamente ovunque. La pietra locale infatti, la cosiddetta “pietra leccese”, si presta molto alla creatività più stravagante e ha favorito la nascita di uno stile innovativo, noto come barocco leccese.

Infatti passeggiando per le vie del centro abbiamo ammirato bellissimi esempi della lavorazione di questa pietra in monumenti, chiese, balconi e terrazzi di abitazioni private. Nel nostro percorso (da est ad ovest) abbiamo visto tra le tante attrazioni la Basilica di Santa Croce, la piazza Sant’Oronzo, la piazza principale con la pavimentazione in mosaico dove è rappresentato lo stemma della città, che, visto i festeggiamenti del santo patrono per l’appunto sant’Oronzo dal 24 al 26 agosto, era piena di luminarie.

Considerata il salotto della città, la piazza ospita oltre alla colonna di Sant’Oronzo diversi importanti edifici come l’Anfiteatro romano, il palazzetto del Sedile, la chiesetta di San Marco e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Proseguendo arriviamo all’affascinante Piazza del Duomo, circondata da numerosi edifici tra cui spiccano la facciata della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta, nota come il duomo, e il quattrocentesco Palazzo Vescovile.

Siamo arrivati fino a Porta Napoli, una sorta di arco di trionfo che segna l’entrata ovest nel centro storico della città.

Favorevolmente colpiti dalla bellezza della città siamo rimasti fino a metà pomeriggio, dopodiché abbiamo raggiunto San Foca, piccola località turistica con scogliere, due spiagge e un piccolo porto turistico (subito a nord di Torre dell’Orso), dove ci siamo fatti il bagno (tra le scogliere) con Picasso che tranquillo ci guardava.

A sera poi siamo tornati al ristorante “Il Peschereccio” di Borgagne… altra ottima cena a base di pesce!

Martedì 27 agosto - Gallipoli

Continuiamo a girare per il Salento, per cui giornata dedicata alla costa occidentale e più precisamente Gallipoli. Dopo un’ora circa di viaggio arriviamo e (fortunatissimi) parcheggiamo a meno di 50 metri dal ponte che unisce la Città Vecchia, situata su di una piccola isola rocciosa e la Città Nuova, estesa su di uno stretto promontorio.

Attraversiamo il ponte e ci immergiamo nella Città Vecchia con le sue strette stradine, il bianco della calce e il beige della pietra tufacea a dominare l’intricato tessuto di vicoli alternati a improvvise vedute sul mare. Al centro domina la bella Cattedrale di Sant’Agata, con facciata barocca tipicamente in stile leccese ed un interno interessante, mentre verso la punta occidentale troviamo una coppia di chiese affiancate, la Chiesa del SS. Rosario e l’adiacente confraternita del SS. Crocefisso, poste a poca distanza dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli.

Dal promontorio più occidentale si possono vedere le vicine isole del Campo e di Sant’Andrea. Altre attrattive sono la Fontana Greca (costituita da due facciate), il Rivellino (una torre fortificata che aveva la funzione di difesa della città) e il Castello Angioino (base quadrata, con quattro torri disposte in corrispondenza degli angoli).

Gallipoli è attualmente una delle mete turistiche più ambite del Salento, infatti era talmente affollata che facevamo fatica a camminare tra le piccole vie del centro pieno di negozi, bar e ristoranti.

Il litorale jonico, su cui si trova Gallipoli, è composta da bianche dune e spiagge molto frequentate tra cui spiccano la Baia Verde e la Punta della Suina.

Nel tardo pomeriggio lasciamo Gallipoli e torniamo alla base.

Visto il vento e la minaccia di pioggia, decidiamo di cenare nel ristorante dell’agriturismo: menù a base di carne (buono ma non eccezionale).

Mercoledì 28 agosto - Alimini - Torre Sant'Andrea

Giornata dedicata al mare. Partiamo presto e raggiungiamo, vicino Otranto, la Baia dei Turchi, una delle spiagge più belle del Salento con sabbia bianca e fina che non ha nulla da invidiare alle spiagge internazionali più in voga. E’ chiamata così perché ci sbarcò l’esercito turco durante l’assedio di Otranto (luglio-agosto 1480). Si raggiunge dopo aver camminato tra alberi di pino e macchia mediterranea.

Peccato però al solito cartello di divieto per i cani! Delusi, lasciamo la spiaggia e tornando indietro ci fermiamo alla Spiaggia degli Alimini, che prende il nome dai due laghi retrostanti Alimini Grande e Alimini Piccolo. La spiaggia (sei Km di sabbia finissima) è attraversata da una lunga catena di dune che la separa da una fitta pineta.

Finalmente nessun cartello! Ci sistemiamo e Picasso resta per alcune ore tranquillamente sotto l’ombrellone mentre noi a turno ci facciamo il bagno, anche se il tempo non è propriamente bello, in quest’acqua bella e limpida.

Era ora! Assistiamo anche ad un salvataggio con l’elicottero ad una barca che ha preso fuoco.

Essendo il primo giorno di spiaggia in particolar modo per Picasso, decidiamo di tornare in agriturismo nel primo pomeriggio. Più tardi ci facciamo una passeggiata alla vicina torre Sant’Andrea, piccolissimo paese con una piccola baia di sabbia scura e con meravigliose scogliere e faraglioni… tutto molto bello!

Per cena abbiamo preso la pizza dalla più famosa pizzeria di Torre dell’Orso: Vesuvio 3. Ottima!

Giovedì 29 agosto - Santa Maria di Leuca

Continuiamo a girare per il Salento… si parte destinazione Santa Maria di Leuca che raggiungiamo dopo più di un’ora di viaggio.

La cittadina, frazione del comune di Castrignano del Capo è l’estremo lembo della Puglia, chiamata anche “finibus terrae” ovvero ai confini della terra dove si incontrano il mar Adriatico ed il mar Jonio.

Parcheggiamo e ci facciamo una bella passeggiata sullo splendido lungomare fino ad arrivare ad osservare da vicino Punta Ristola, l’estremo lembo meridionale del Salento.

Dall’altro capo della baia invece c’è il promontorio chiamato Punta Meliso, alla cui sommità sorge la splendida Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae e poco distante il faro.

dopo alcuni giri all'interno della cittadina, raggiungiamo per l’appunto la Basilica (piazza Giovanni XXIII) sorta su un antico tempio dedicato alla Dea Minerva e meta di numerosi pellegrinaggi, caratterizzata all’esterno dai tre portoni in bronzo, opera dello scultore Armando Marrocco.

Nel piazzale esterno della chiesa si eleva una alta colonna, su cui si erge la statua della Vergine. Interessante è anche la Scalinata Monumentale, due rampe di scale, ognuna di 300 gradini che collegano il Santuario con il porto vecchio.

Il promontorio è certamente il luogo ideale dove scattare una foto d’insieme della città oltre che un ottimo posto panoramico.

Ritorniamo verso la nostra base e ci fermiamo di nuovo alla vicina Torre dell’Orso dove nella splendida insenatura  sorgono due faraglioni. Sono due scogli molto simili tanto che la gente del posto li chiama le due sorelle, in quanto secondo la leggenda due splendide fanciulle che, per sfuggire alla calura del giorno, si recarono sulla scogliera di Torre dell’Orso per potersi rigenerare con la fresca brezza. Una delle due sorelle, quasi ammaliata dall’odore di salsedine, si lanciò nel vuoto. Una volta in acqua, invocò l’aiuto dell’altra sorella che era rimasta sulla scogliera. Anche lei e a sua volta si gettò in mare nel tentativo di strappare dalle onde la sorella ma, il loro destino era ormai segnato Le grida disperate delle ragazze vennero udite da un pescatore che, giunto sul luogo, non trovò altro che due enormi scogli che si ergevano dal mare verso il cielo, nel pallido tentativo di un abbraccio. Battezzò così le due strutture rocciose con il nome di Le due sorelle, che continuano quindi a vivere nella leggenda di quei due scogli.

Dopodiché di nuovo cena  al ristorante dell’agriturismo.

Venerdì 30 agosto - Alimini - Otranto

Ultimo giorno pieno nel Salento, per cui decidiamo di passarlo al mare, per cui raggiungiamo di nuovo la spiaggia di Alimini (questa volta la giornata è decisamente bella). Picasso sembra ormai a suo agio e resta di nuovo tranquillo sotto l’ombrellone per tutto il tempo.

Dopo innumerevoli bagni rientriamo nel tardo pomeriggio all’agriturismo e ci rilassiamo guardando Picasso che gioca con altri due cagnolini che nel frattempo sono arrivati nel bungalow vicino il nostro.

La sera decidiamo di tornare nel luogo che ci ha colpiti più di tutto: Otranto.

Passeggiamo nelle affollatissime strade del borgo (più trafficate dell’altro giorno) e dopo aver ben cenato, purtroppo, lasciamo verso mezzanotte questa perla del Salento.

Sabato 31 agosto - Ostuni - Roma

Dopo colazione partiamo per tornare a Roma, ma prima ci fermiamo a visitare un’altra perla della Puglia: Ostuni.

Lasciamo la Brindisi-Bari e dopo pochi kilometri tra gli uliveti sorge sulla cima di un colle la cosiddetta “città bianca” per il colore dovuto dalla calce dei suoi edifici e delle mura di cinta, costruita con ogni probabilità, circa duemila anni fa, sui resti di una città più antica.

Ostuni venne dominata dai Bizantini, presa dai Normanni nel 1071, fu possedimento degli Aragonesi e di seguito attribuita alla contea di Lecce, al principato di Taranto e al ducato di Bari (dal 1507), attraversando periodi di grande floridezza.

Arriviamo nel centro storico alle porte del borgo medioevale e Parcheggiamo (con fortuna), vicino Piazza della Libertà, su cui si affaccia il Palazzo del Comune, inizialmente convento francescano, e dove si erge la settecentesca Guglia di Sant’Oronzo del 1771, con il Santo patrono che benedice e protegge la città.

Quindi iniziamo una piacevole passeggiata tra i vicoli e le bellezze architettoniche del nucleo storico della città (rione Terra), tuttora circondato dai bastioni aragonesi del XV secolo e che si sviluppa intorno alla Cattedrale, iniziata nel 1445 e terminata tra il 1470 e il 1495. Vicino c'è l'originale struttura dell'"Arco Scoppa".

Altri edifici religiosi degni di nota sono la settecentesca Chiesa di San Vito Martire, in stile rococò, la Chiesa dell’Annunziata, nella parte moderna, e la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta anche chiesa dei Cappuccini.

Lasciamo Ostuni favorevolmente colpiti dalla sua bellezza e dal panorama che si gode dai suoi 300 metri di altezza e che spazia sul litorale adriatico.

Proseguiamo il viaggio facendo un’altra sosta ad Andria per visitare, a Castel del Monte, il famoso Castello costruito da Federico II di Svevia a forma ottagonale con ai vertici altrettanti torri sempre di forma ottagonale, unico in Italia.

Fine della vacanza con arrivo a Roma in tarda serata.

 

 
 

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